Nel giorno dedicato agli innamorati, tra cuori e dichiarazioni d’amore, viene spontaneo chiedersi quanti di questi sentimenti si trasformino in un matrimonio e, soprattutto, con quale rito. Secondo i dati dell’Istat relativi al 2023, il 60% delle coppie italiane ha scelto il rito civile per celebrare le proprie nozze, segnando un ulteriore passo avanti in una tendenza ormai consolidata.
San Valentino e il matrimonio che cambia: sempre più coppie scelgono il rito civile
I matrimoni in Italia continuano a diminuire: nel 2023 ne sono stati celebrati 184.207, con un calo del 2,6% rispetto all’anno precedente. Il dato più significativo, però, riguarda proprio la modalità della celebrazione. Se nel 1940 quasi tutti i matrimoni erano religiosi (98,7%), oggi la situazione si è completamente ribaltata. La svolta si era già vista nel 2019, quando per la prima volta i matrimoni civili avevano superato quelli religiosi, arrivando al 52,6% del totale. Ora la percentuale è salita al 60%, segno che il matrimonio in chiesa è sempre meno la scelta prevalente.
A trainare questa trasformazione sono soprattutto le seconde nozze e i matrimoni misti. Le unioni in cui almeno uno degli sposi è straniero rappresentano il 16,1% del totale (pari a 29.732 celebrazioni nel 2023), e in questi casi il rito civile è largamente preferito. Anche l’età degli sposi influisce sulla scelta: oggi ci si sposa più tardi rispetto al passato, con una media di 34,7 anni per gli uomini e 32,7 per le donne, e le coppie più mature tendono a privilegiare un matrimonio meno tradizionale e più sobrio.
L’aumento dei matrimoni civili si inserisce in un contesto più ampio di cambiamenti culturali. La laicizzazione della società, la crescita delle convivenze pre-matrimoniali, ma anche la volontà di organizzare cerimonie più personalizzate e libere da vincoli religiosi, stanno modificando il rapporto degli italiani con il matrimonio. Se un tempo la chiesa era un passaggio quasi obbligato, oggi sempre più coppie optano per cerimonie simboliche, spesso all’aperto o in luoghi scelti per il loro significato personale, invece che per la tradizione.
A incidere su queste scelte c’è anche l’aspetto economico: il matrimonio religioso è spesso associato a una celebrazione più sfarzosa e costosa, mentre quello civile può essere organizzato in modo più semplice e meno dispendioso. Un fattore che pesa soprattutto per le giovani coppie, in un periodo in cui l’incertezza economica e la precarietà lavorativa rendono più difficile affrontare spese ingenti per un evento.
San Valentino resta la festa degli innamorati, ma il modo in cui si sceglie di celebrare l’amore è cambiato. Il matrimonio, pur restando un’istituzione forte, sta diventando un’esperienza sempre più su misura, che rispecchia i valori e le scelte di una società in trasformazione. E se l’amore è il cuore di questa giornata, il modo in cui viene vissuto e ufficializzato è un segnale del tempo che cambia.