A trent’anni dalla morte di Hugo Pratt, la città di Siena gli rende omaggio con una grande mostra monografica allestita nello storico Palazzo delle Papesse. Dal titolo evocativo “Hugo Pratt. Geografie immaginarie”, l’esposizione sarà visitabile fino al 19 ottobre 2024 e propone un itinerario immersivo e articolato tra le opere, i temi, gli amori e le ossessioni di uno dei più grandi autori di fumetti del Novecento. Curata da Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem, con l’allestimento dell’architetto Giovanni Mezzedimi e prodotta da Opera Laboratori, la mostra raccoglie oltre 300 opere originali, tra tavole, disegni a china, acquerelli, materiali inediti, bozzetti e documenti personali.
Siena celebra Hugo Pratt con “Geografie immaginarie”: un viaggio dentro i mondi di Corto Maltese
All’ingresso del Palazzo delle Papesse, un’imponente statua in bronzo alta due metri e mezzo raffigura Corto Maltese, l’icona più celebre e riconoscibile dell’universo prattiano. Realizzata dallo scultore franco-italiano Livio Benedetti e riprodotta per l’occasione dalle officine di Opera Laboratori, la statua è la replica perfetta di quella che campeggia nella piazza dedicata a Pratt a Grandvaux, in Svizzera. Un simbolo potente, che funge da ponte tra la narrazione disegnata e l’immaginario fisico e materico, introducendo il visitatore in un percorso che non si limita a esporre, ma coinvolge.
Un allestimento immersivo tra immagini, versi e suoni
Le sale rinascimentali del palazzo sono state trasformate in un viaggio tra geografie reali e mentali, grazie a un impianto scenografico che fonde installazioni multimediali, proiezioni murali, due sale immersive e supporti sonori. L’obiettivo è raccontare Pratt non solo come disegnatore e narratore, ma come esploratore dell’immaginazione, artista totale capace di tradurre la letteratura, il cinema e il mito in linguaggio visivo. Il percorso segue un ordine cronologico ed emotivo: dall’infanzia veneziana fino alla formazione tra Africa, Sud America ed Europa, passando per il collezionismo di 17.000 volumi che hanno nutrito la sua visione del mondo.
Letteratura, cinema e donne: le influenze di una vita
Il rapporto con la letteratura emerge in ogni tratto, con citazioni dirette da Stevenson, Kipling, Rimbaud, Shelley, Rilke, London. Pratt trasformava i versi in dialoghi, le trame in sogni a fumetti. E accanto alla letteratura, il cinema, amato fin da bambino grazie alla nonna che lo portava a vedere western e film d’avventura. Pellicole come “Gli ammutinati del Bounty” o “Il risveglio della Strega Rossa” sedimentano in lui una passione per il mare e l’altrove, da cui nascerà Corto Maltese. E poi le donne: protagoniste forti, spesso rivoluzionarie, indipendenti, raccontate sempre con rispetto e fascino, parte integrante della visione del mondo dell’autore.
Dalla Pop Art al fumetto d’autore
Un’intera sezione è dedicata al dialogo tra Pratt e il linguaggio della Pop Art. Negli anni Sessanta, l’autore veneziano si confronta idealmente con Roy Lichtenstein e Andy Warhol, ingrandendo dettagli dai suoi fumetti fino a farli diventare opere astratte. È una risposta personale, e profondamente originale, alla tradizione americana: l’arte del fumetto si fa linguaggio autonomo, lontano da ogni subordinazione. “Le sue linee semplici e chiare – spiegano i curatori – sono ridotte all’essenziale per raggiungere direttamente il lettore. Il suo bianco e nero è radicale, l’acquerello amplia l’immaginazione, rendendola poetica e tendente al sogno”.
Una mostra che attraversa sette porte e molti mondi
“Geografie immaginarie” si articola in sette sezioni tematiche, sette porte che aprono ad altrettanti mondi: infanzia e formazione, avventura e letteratura, amore e mistero, mito e sogno. L’intero percorso è un omaggio al viaggio come forma di conoscenza e trasformazione, cifra distintiva dell’universo prattiano. La mostra si chiude con una sezione dedicata all’eredità culturale e artistica lasciata da Pratt, e al modo in cui le sue storie continuano a ispirare nuove generazioni di autori.
Tra merchandising, bistrot e laboratori: l’universo Corto vive anche fuori dalle tavole
Accanto al percorso espositivo, la “Bottega Corto Maltese” propone una linea di merchandising ispirata al mondo prattiano, mentre la caffetteria bistrot del palazzo serve un menù dedicato ai luoghi e ai sapori delle “geografie immaginarie”. Sono previsti anche laboratori per adulti e bambini, visite guidate, eventi tematici e focus sul disegno e sulla poetica dell’autore. Dalla corte interna all’altana panoramica, tutto il Palazzo delle Papesse diventa una mappa del mondo di Hugo Pratt.
Un omaggio al genio e alla nostalgia dell’avventura
Umberto Eco scrisse: “Pratt rende materia di narrazione avventurosa la propria nostalgia della letteratura, e la nostra”. La mostra di Siena traduce in immagini e spazi questa intuizione: Pratt non è solo il padre di Corto Maltese, è il traghettatore di una sensibilità che ha saputo fondere Oriente e Occidente, sogno e memoria, parola e immagine. È il narratore che ci ha insegnato che ogni vero viaggio inizia da una pagina – o da una vignetta – e non finisce mai davvero.