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Vinitaly chiude a pieno regime con 93mila presenze. Determinanti gli ingressi di buyer esteri (+20%)

- di: Barbara Leone
 
Vinitaly chiude a pieno regime con 93mila presenze. Determinanti gli ingressi di buyer esteri (+20%)
93mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. E’ con questi numeri che ieri ha chiuso i battenti l’edizione 2023 di Vinitaly. La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati. Di questi, oltre mille top buyer selezionati e ospitati da Veronafiere e da Ice-Agenzia. Vinitaly and the City, il “fuorisalone” veronese da quest’anno ritornato totalmente nella sfera organizzativa della fiera di Verona, ha inoltre registrato oltre 45 mila degustazioni (+50% sul 2022) da parte dei winelover nel centro storico di Verona. Nel 2024 Vinitaly andrà in scena dal 14 al 17 aprile.

Vinitaly chiude a pieno regime con 93mila presenze. Determinanti gli ingressi di buyer esteri (+20%)

“Chiudiamo oggi un Vinitaly finalmente a pieno regime, che ha visto una partecipazione corale di operatori, stampa e istituzioni. Siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione - ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -. L'obiettivo è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell'incoming sull'Italia, dall'altro sul prodotto italiano all'estero con un radicamento di Veronafiere, dopo Brasile e Cina, negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East”.

Soddisfatto anche l'ad di Veronafiere, Maurizio Danese: “Gli investimenti fatti in favore dell'incoming estero - ha detto Danese - hanno dato un primo concreto risultato a un Vinitaly che vogliamo sempre più decisivo per il business degli espositori che per la manifestazione riservano risorse importanti. Un matching domanda-offerta che ha funzionato, come dimostrato anche dagli oltre 11mila appuntamenti pianificati tra espositori e buyer della piattaforma Vinitaly plus che si aggiungono a quelli fissati direttamente tra aziende e buyer. Il nuovo corso è iniziato ma non è certo terminato: Vinitaly sarà sempre vettore del made in Italy, sia qui che all'estero, se ragionerà in termini di sviluppo del settore e delle sue imprese, ed è questo che stiamo cercando di fare”.

Nella top five delle provenienze, gli Stati Uniti staccano nettamente la Germania. Terzo rimane il Regno Unito mentre la Cina torna in quarta posizione, scavalcando il Canada. Ferma restando la crescita generale del mercato europeo, si segnala il grande ritorno degli operatori da tutti i mercati extra-Ue: l’Asia, più che raddoppiata (+116%) trainata dal rientro dei cinesi che superano le 1000 presenze, e il Giappone (+143%). Le Americhe segnano un +38% con exploit degli Usa (+45%) e del Brasile (+46%), oltre a un ulteriore consolidamento del Canada (+19%). Anche l’Australia in tripla cifra, a +130%. Chiude la fiera a Verona, che dà appuntamento all’anno prossimo dal 14 al 17 aprile, ma si aprono le tappe di Vinitaly in Cina. Con il sostegno di Ice, sarà Chengdu il primo appuntamento che andrà in scena il prossimo 11 aprile. In primo piano la masterclass di apertura con l’unico master sommelier cinese Yang LV oltre a un business forum, organizzato dalla controllata Wine to Asia con una delle più influenti piattaforme dedicate al vino in Cina, Wine Sommelier. Si vola poi a Shenzhen, il 14 aprile, nel Padiglione Italiano della Fiera governativa di Hainan, per un tasting e la presentazione dell’Italia a Wine to Asia (dall’11 al 13 maggio), insieme a Ice e a Fondazione Altagamma. A Shenzhen, manifestazione internazionale di Veronafiere, è attesa la presenza di oltre 450 espositori provenienti da 20 Paesi.

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