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Ya’alon accusa Katz di crimine di guerra: Gaza City trema

- di: Matteo Borrelli
 
Ya’alon accusa Katz di crimine di guerra: Gaza City trema
Ya’alon accusa Katz di crimine di guerra su Gaza City

L’ex generale Ya’alon bacchetta Katz: parole e piani che odorano di distruzione etica e legale.

Un duro confronto: Ya’alon contro Katz

Moshe Ya’alon, ex ministro della Difesa israeliano e già capo di Stato Maggiore, ha lanciato un’accusa gravissima: il suo successore, Israel Katz, con le sue parole e le minacce su Gaza City, avrebbe confessato un crimine di guerra. La denuncia è arrivata in risposta all’affermazione di Katz secondo cui Gaza City potrebbe diventare una “Rafah o Beit Hanoun” se Hamas non si arrende.

“Le porte dell’inferno si apriranno presto sugli assassini e gli stupratori di Hamas.”

— Israel Katz, 22 agosto 2025

Ya’alon ha commentato in termini inequivocabili: evacuare i civili e radere al suolo le loro case equivale a un crimine di guerra. Ha definito l’idea di distruggere Gaza City un “ordine chiaramente illegale” ed ha esortato le autorità legali israeliane a intervenire per fermare un’operazione che, secondo lui, mette in pericolo tanto i soldati quanto i principi morali dello Stato.

“È in vostro potere fermare il deterioramento morale ed etico del nostro Paese.”

— Moshe Ya’alon

contesto e reazioni

  • Le parole di Katz (22 agosto 2025): nel quadro dell’operazione per occupare Gaza City, Katz ha minacciato che “le porte dell’inferno si apriranno presto” se Hamas non accetterà le sue condizioni, in primis il rilascio degli ostaggi e lo smantellamento del movimento.
  • Situazione umanitaria: contestualmente, l’ONU ha dichiarato lo stato di carestia nella Striscia di Gaza, definendo la situazione “catastrofica” per circa 500.000 persone, anche in relazione alle restrizioni ai rifornimenti.
  • Violenza, evacuazioni forzate e guerra morale: già a luglio 2025, Ya’alon aveva denunciato che l’evacuazione indiscriminata, la distruzione sistematica delle abitazioni e la fame come strumento di pressione rappresentano crimini di guerra. “Shooting and killing people without a life-threatening situation is murder and a war crime.”Moshe Ya’alon, luglio 2025

Cosa dicono gli esperti

Giuristi internazionali hanno sottolineato che, con frasi come “leave or die”, si rischia di configurare un’intenzione genocida palese.

Le accuse di Ya’alon si inscrivono in un contesto già segnato da denunce sul piano legale internazionale: la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per leader israeliani per crimini di guerra e contro l’umanità, incluso l’uso della fame come metodo di guerra.

Battaglia sul futuro morale e legale di Israele.

Questo scontro fra ex e attuale ministro della Difesa israeliano non è solo uno scambio di accuse: è una battaglia sul futuro morale e legale di Israele.

Da un lato, Katz adopera un linguaggio che evoca la distruzione totale come strumento di pressione. Dall’altro, Ya’alon alza la voce per mettere in guardia da una linea che — a suo dire — tradisce i valori fondanti della difesa e rischia di condurre verso crimini internazionali.

Il nodo resta: la difesa dello Stato può legittimamente includere la distruzione delle città? E a quale costo etico e politico? Ya’alon risponde: “mai più”, mentre Katz sembra puntare dritto alla resa di Gaza, sostenendo di voler prevenire “qualcosa di ben peggiore”.

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