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La CGIA lancia l'allarme: “Italia a rischio Stagflazione”, ecco i rimedi per scongiurare la spirale prezzi-salari

- di: Marco Tringali
 
La CGIA lancia l'allarme: “Italia a rischio Stagflazione”, ecco i rimedi per scongiurare la spirale prezzi-salari
Un inquietante scenario di stagflazione è quello che potrebbe presto materializzarsi in Italia, tenuto conto degli attuali scenari politico-economici dettati dalle conseguenze della pandemia e dagli effetti della guerra in Ucraina. E' questo il rischio paventato da un rapporto pubblicato dall'Ufficio Studi della CGIA. Si parla di stagflazione quando, all'aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici, si affianca una stagnazione dell'economia. Una situazione che potrebbe fare impennare il tasso di disoccupazione in un contesto in cui la crescita dell'economia è pari a zero e l'inflazione schizza a doppia cifra.

Secondo gli analisti della CGIA, uno degli antidoti più efficaci contro la stagflazione potrebbe essere quello di diminuire la massa monetaria circolante mediante l'aumento dei tassi di interesse e del contenimento delle misure espansive da parte delle banche centrali. Una soluzione che però rappresenterebbe un salasso difficile da sostenere per l'Italia, poichè l'aumento dei tassi interesse potrebbe generare un incremento notevole del costo del debito pubblico. A queste misure infatti andrebbe affiancata anche la riduzione corposa della spesa corrente e della pressione fiscale, per stimolare i consumi e alimentare la domanda aggregata di beni e servizi.

Per fare tutto ciò occorrerebbe urgentemente una revisione radicale del Patto di Stabilità a livello europeo che impone rigidi vincoli. Secondo l'Ufficio Studi della CGIA, un altro versante su quale agire tempestivamente, per evitare i rischi di una stagflazione, sarebbe anche quello relativo alla spirale prezzi-salari. Con un'inflazione che quest'anno salirà almeno del 4%, sarà fondamentale evitare quella drammatica situazione che verso la fine degli anni '70 fece schizzare il carovita ad un livello superiore al 20%.

Uno dei rimedi, secondo la CGIA, potrebbe essere il ricorso al Welfare Aziendale che svolgerebbe un ruolo cruciale nella riduzione dell'impatto del carovita sui bilanci familiari, rispondendo in maniera adeguata all'esigenza di beni e di servizi da parte dei lavoratori e delle loro famiglie.

L'Ufficio Studi della CGIA ha anche posto l'accento sull'aumento vorticoso dei prezzi da parte delle materie prime, in conseguenza del conflitto tra Russia e Ucraina. Dal 23 febbraio è salito in modo esponenziale il prezzo del Nichel che ha quasi raddoppiato il proprio valore, così come sono lievitati i prezzi di gas, granoturco, frumento tenero, acciaio e petrolio.

L'aumento del costo di questi materiali potrebbe rendere ancora più caro il costo delle infrastrutture, delle auto, degli imballaggi, delle linee elettriche, degli elettrodomestici, dei computer, ma anche di particolari preparazioni gastronomiche dolci e salate, tipiche della tradizione italiana, come pane, pizze e brioches. In particolar modo il nichel viene impiegato per produrre Acciaio Inox, fondamentale per la realizzazione delle batterie delle auto elettriche e per altri sistemi di accumulo.
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