Osservatorio Confimprese-EY: consumi +6,2% rispetto al 2019 ma rallentamento in vista

- di: Barbara Bizzarri
 
L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e retail non food elaborato da Confimprese-EY conferma il quadro in recupero già registrato nel mese di aprile 2022 e chiude con maggio in netto miglioramento in aumento del 6,2% rispetto a maggio 2019, anno pre-pandemia. Il dato migliore arriva da abbigliamento-accessori che chiude il mese in crescita del 12,6%. Leggermente positiva anche la ristorazione con un incremento pari al 1,5% mentre frena il retail non food, in calo del 5%. “Siamo di fronte a un quadro generale in recupero già in aprile - chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail in Confimprese - che trova conferma nel mese di maggio. Abbiamo un miglioramento a livello di settori merceologici che riporta un po’ di ossigeno e ottimismo in un settore in forte sofferenza da mesi. È, tuttavia, necessario procedere con cautela e attendere le proiezioni dei prossimi mesi, in cui i consumi potrebbero subire un rallentamento a causa non solo del conflitto in atto, ma anche del peggioramento sul fronte inflattivo, sul costo delle materie prime e sui trasporti. Sul settore retail continuano a gravare le incognite degli affitti anche, ma non solo, a causa degli aumenti Istat e delle spese di gestione, quest’ultime, nei centri commerciali, registrano aumenti che superano abbondantemente il 20%.

Una vera spina nel fianco per l’intero comparto”. All’ottimo recupero del settore abbigliamento - accessori, in contrasto con le rilevazioni dei mesi precedenti e attribuibile al ritorno degli italiani alle abitudini pre-pandemia e al progressivo abbandono del lavoro agile, si contrappone il  decremento degli altri due settori di cui si compone il paniere Confimprese-EY. A cominciare dal retail non food, che perde terreno e chiude maggio a -5% per finire con la ristorazione che recupera e chiude a +1,5%. Quanto ai primi cinque mesi del 2022, a confronto con lo stesso periodo del 2019, le rilevazioni sono ancora negative con il totale mercato in calo dell’11,1%. Nel periodo preso in esame emergono ancora le forti difficoltà di abbigliamento-accessori a -19%, mentre la ristorazione ha raggiunto livelli prossimi al pre-pandemia con -4,9% e il retail non food pare solidamente allineato al 2019 con un -0,2% sul progressivo.  Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia, commenta: “I dati osservati sull’andamento dei consumi dello scorso mese, rispetto a maggio del 2019, mostrano un quadro complessivo in miglioramento e con segnali incoraggianti nonostante l’impatto che ha avuto nel tempo la crisi pandemica nel Paese, oltre alle attuali incertezze economiche. A dimostrazione di questo, abbigliamento e accessori chiude quasi a +13% e conferma la resilienza del comparto che potrebbe ulteriormente consolidarsi con l’arrivo dei saldi: le nostre stime indicano infatti che l’80% degli italiani ne approfitterà facendo acquisti proprio in questo settore, a partire dal 2 luglio.

Questo trend positivo sui consumi necessità però ancora di cautela, in quanto la situazione politico-economica mondiale e la spinta inflazionistica potrebbero potenzialmente frenare la possibilità di spesa degli italiani nei prossimi mesi”. Quanto ai saldi in partenza il 2 luglio, il Centro studi retail Confimprese evidenzia che un terzo delle famiglie approfitterà dei saldi, mentre il 50,2% di indecisi si lascerà guidare dalle offerte. L’80% degli italiani orienterà le proprie preferenze d’acquisto in abbigliamento-accessori, in linea con il trend dei consumi registrato nel mese di maggio, mentre la spesa media sarà di 214 euro a famiglia. Centri commerciali primo canale di vendita per il 70% delle famiglie, al secondo posto il canale online, con il 46,3% di preferenze, mentre gli outlet sono al terzo posto, indicati dal 41%. Approfitterà del Prime day il 22,7% delle famiglie; il 52,7% valuterà all’ultimo momento e il 24,5% è sicuro di non fare acquisti. Abbigliamento-accessori è al primo posto degli acquisti durante il Prime day (indicato dal 58,9% delle famiglie che pensano di fare acquisti), mentre l’elettronica di consumo è seconda con il 37,3% di preferenze. Per il 21,3% delle famiglie, il fatto di fare acquisti durante il Prime day inciderà in modo consistente sulla somma che si pensa di spendere per i saldi. Per un altro 60,7% inciderà ma in modo marginale.  Tra i beni da acquistare, l’80% indirizzerà gli acquisti nel settore abbigliamento e accessori, il 35,2% in prodotti beauty, igiene e cura della persona, mentre al terzo posto, con il 32% di preferenze, in prodotti per la casa e l’arredo.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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