Paolo Agnelli (Confimi Industria): "Il Green pass in azienda rischierebbe di bloccare gli impianti"

- di: Daniele Minuti
 
Continuano le discussioni riguardante lo strumento del Green pass e di come esso potrà essere utilizzato da qui in avanti in Italia per cercare di frenare sul nascere l'aumento dei contagi da Coronavirus per via della diffusione della variante Delta.
Uno dei punti che ha fatto più parlare è stata la proposta di Confindustria e di altre associazioni datoriali di introdurre l'obbligatorietà del "passaporto verde" per i lavoratori delle aziende, pensa la sospensione del dipendente o della dipendente che ne è sprovvisto/a.

A riguardo sono arrivate le dichiarazioni di Paolo Agnelli, industriale e presidente di Confimi Industria, che si è detto contrario a questo scenario: "I No Vax esistono sicuramente e secondo le prime stime, rappresentano fra il 15 e il 20% della popolazione, naturalmente sono protetti dalla privacy: se si mantiene la stessa proporzione anche all'interno di un gruppo lavoro di un'azienda, il Green pass vorrebbe dire rinunciare al 15/20% dei collaboratori, scelta che di fatto vorrebbe dire bloccare gli impianti. Io che le fabbriche le ho e le frequento, non posso essere d'accordo".

Agnelli prosegue: "È impensabile introdurre questo provvedimento in un momento di ripresa solida per le attività, fungerebbe in pratica da induzione alla chiusura delle aziende. Poi arriveremo a piangere quando chiuderemo definitivamente, nel momento di apertura dei tavoli di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico: da un anno e mezzo lavoriamo in azienda rispettando il protocollo di sicurezza che è stato condiviso con i sindacati e la sanità regionale in modo da contenere la diffusione del Coronavirus, motivo per cui non sono ancora stati registrati casi di focolai nelle fabbriche. Il confronto fra Governo e parti sociali? Se alcuni industriali avessero davvero delle fabbriche proprie non farebbero il verso all'esecutivo ma credo che darebbero una mano ai decisori politici, per permettergli di capire le difficoltà reali e non quelle solo a livello ideologico".

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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