• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Riemerge il “Google Maps” dell’antica Roma sotto il Campidoglio

- di: Vittorio Massi
 
Riemerge il “Google Maps” dell’antica Roma sotto il Campidoglio

Una placca marmorea rivela la rete viaria imperiale: “È potere scolpito nella pietra”.

(un particolare della Mappa Urbis nel nuovo Museo della Forma Urbis, all'interno del Parco Archeologico del Celio a Roma).

Un capolavoro dell’antichità torna alla luce
Nel cuore di Roma, una delle più straordinarie testimonianze dell’urbanistica antica è tornata accessibile al pubblico: la Forma Urbis Severiana, una gigantesca mappa marmorea della città incisa tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo. Dopo quasi un secolo, i frammenti superstiti sono stati riallestiti nel nuovo Museo della Forma Urbis, inaugurato il 12 gennaio 2024 all’interno del Parco Archeologico del Celio.

Un’opera monumentale
Originariamente composta da circa 150 lastre di marmo, la Forma Urbis misurava 18 metri in larghezza per 13 in altezza. Incisa con una precisione sorprendente, rappresentava in scala 1:240 la pianta dettagliata di Roma, includendo edifici pubblici, privati, templi, terme e vie. La mappa era montata su una parete del Tempio della Pace, nel Foro Romano, e serviva probabilmente a fini amministrativi e celebrativi. 

Una storia di frammenti e ricostruzioni
Nel corso dei secoli, la mappa fu smantellata e i suoi frammenti dispersi. Il primo ritrovamento documentato risale al 1562, quando alcuni pezzi furono scoperti vicino alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Ad oggi sono stati recuperati 1.186 frammenti, che coprono circa il 10-15% della superficie originale. Nel 2002 l’Università di Stanford ha avviato un progetto digitale per catalogare e ricostruire virtualmente la mappa, facilitando nuove scoperte e connessioni tra i frammenti.

Il nuovo museo: un viaggio nella Roma antica
Il Museo della Forma Urbis offre un’esperienza immersiva unica. I frammenti della mappa sono esposti su una superficie trasparente calpestabile, sovrapposti alla Pianta Grande di Giovanni Battista Nolli del 1748. Questa combinazione permette ai visitatori di "camminare" sulla Roma antica, confrontando la topografia moderna con quella dell’epoca imperiale. 

Un simbolo di potere e conoscenza
La Forma Urbis non era solo una rappresentazione geografica, ma anche un potente strumento politico. Esposta in un luogo pubblico, simboleggiava il controllo e l’ordine dell’impero romano. La sua precisione e dettaglio riflettevano l’efficienza amministrativa e la grandezza di Roma. Oggi la mappa continua a essere una fonte inestimabile per archeologi e storici, offrendo spunti per la comprensione della struttura urbana e sociale dell’antica capitale.


Notizie dello stesso argomento
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720