Borse: rallenta l'inflazione in Usa e i mercati reagiscono bene

- di: Redazione
 
I mercati azionari asiatici hanno reagito bene alla notizia - peraltro attesa - che l'inflazione negli Stati Uniti sta continuando a rallentare. La conferma del rallentamento ha spinto i principali indici di Wall Street ieri sera e, oggi, quelli asiatici, ad eccezione del Nikkei 225 di Tokyo, che è sceso dell'1,3% a 26.119,52. L'Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,5% a 21.621,96 e l'indice Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,5% a 3.180,27. Il Kospi di Seul ha registrato un più 0,4% a 2.388,58, mentre lo S &P/ASX 200 australiano è salito dello 0,7% a 7.328,10. Bene anche il benchmark di Taiwan che ha guadagnato lo 0,6%.

Borse: rallenta l'inflazione in Usa e i mercati reagiscono bene

Ieri, in chiusura di contrattazioni, l'S &P 500 è salito dello 0,3% a 3.983,17. Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato lo 0,6% a 34.189,97. Il Nasdaq è avanzato dello 0,6% a 11.001,10. Migliori risultati per le azioni delle piccole società, con l'indice Russell 2000 che è salito dell'1,7%, a 1.876,06. Il rapporto sul rallentamento dell'inflazione a dicembre ha dato nuovo vigore alle speranze che la Federal Reserve possa decidere di attenuare la sua politica di aumenti dei tassi di interesse per raffreddare i prezzi. Aumenti che, secondo gli analisti, possono aiutare a raffreddare l'inflazione, ma con il rischio di rallentare l'economia e, quindi, provocare una recessione.

L'inflazione è in calo da sei mesi consecutivi. Anche se il mese scorso la crescita dei prezzi è rallentata al 6,5% dal picco di oltre il 9% di giugno, è comunque un valore elevato. La Fed è stata irremovibile sul fatto che prevede di continuare ad aumentare i tassi quest'anno e che non pensa ad alcun taglio dei tassi almeno fino al 2024.

Oggi intanto cominceranno ad essere resi noti i rapporti sugli utili, con JPMorgan Chase e UnitedHealth Group tra i più attesi della giornata. Una grande preoccupazione a Wall Street è che l'alta inflazione e il rallentamento dell'economia globale stanno erodendo i profitti delle grandi aziende. Gli analisti affermano che questa potrebbe essere la prima volta che gli utili per azione per le società S&P 500 diminuiscano rispetto ai livelli di un anno fa dal 2020.
In altri scambi di venerdì, il greggio di riferimento statunitense ha perso 18 centesimi a 78,21 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale, ha perso 31 centesimi a 83,72 dollari al barile.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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