• SIMEST25 850 1

L’addio alle collezioni permanenti del Centre Pompidou: un nuovo capitolo per l’arte moderna

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
L’addio alle collezioni permanenti del Centre Pompidou: un nuovo capitolo per l’arte moderna

Dopo quasi mezzo secolo di attività, il Centre Pompidou si appresta a vivere una delle trasformazioni più radicali della sua storia. Da oggi, le collezioni permanenti del Museo Nazionale d’Arte Moderna non saranno più accessibili al pubblico, segnando l’inizio di un lungo processo di rinnovamento che culminerà nella chiusura totale del museo il 22 settembre 2025.

L’addio alle collezioni permanenti del Centre Pompidou: un nuovo capitolo per l’arte moderna

Si tratta di un passaggio epocale per una delle istituzioni culturali più iconiche al mondo, un luogo che, fin dalla sua inaugurazione nel 1977, ha ridefinito il concetto stesso di museo, trasformandolo in un polo di incontro, sperimentazione e scoperta. Ora, il Pompidou si prepara ad affrontare una metamorfosi necessaria, che cambierà profondamente il modo in cui il pubblico vivrà la sua collezione e i suoi spazi.

La decisione di chiudere il museo per cinque anni nasce dall’esigenza di intervenire sulla struttura architettonica e sugli impianti, ormai obsoleti, per garantirne la conservazione e la sicurezza a lungo termine. L’iconico edificio progettato da Renzo Piano e Richard Rogers, con le sue celebri tubature colorate a vista e la sua trasparenza avanguardistica, necessita di una serie di interventi per adeguarsi agli standard museali contemporanei. Il progetto prevede un miglioramento significativo dell’accessibilità, con percorsi più fluidi per tutti i visitatori, e una riorganizzazione degli spazi interni, che renderà l’esperienza più immersiva e interattiva. Inoltre, il restauro mira a rendere il Pompidou più sostenibile dal punto di vista energetico, rispondendo alle sfide ambientali del XXI secolo.

Questa trasformazione, seppur necessaria, comporta un vuoto culturale enorme. Il Centre Pompidou è stato per decenni un punto di riferimento insostituibile non solo per i parigini, ma per milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. La sua chiusura, inevitabilmente, lascia una sensazione di smarrimento, ma il museo ha già messo in atto una strategia per mantenere vivo il suo patrimonio artistico durante il periodo di transizione.

Un museo senza mura: il progetto “Costellazione”
Il Pompidou non si spegnerà, ma continuerà a vivere attraverso un ambizioso programma di diffusione culturale. Durante gli anni di chiusura, le sue opere troveranno nuove collocazioni temporanee grazie al progetto “Costellazione”, che porterà l’arte moderna e contemporanea al di fuori delle mura del museo, con esposizioni in Francia e all’estero.

Alcune delle opere più celebri del Museo Nazionale d’Arte Moderna troveranno spazio in istituzioni di prestigio come il Grand Palais, che ospiterà mostre dedicate a figure chiave della modernità artistica, tra cui Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely e Pontus Hulten, con un’esposizione prevista tra il 20 giugno 2025 e il 4 gennaio 2026. Il Louvre, tempio dell’arte classica, ospiterà invece una selezione di opere moderne che dialogheranno con i maestri del passato in un’esposizione intitolata “L’Oggetto o Storie di Oggetti”, programmata per ottobre 2026.

Anche fuori da Parigi, il Pompidou diffonderà la sua presenza. Il Centre Pompidou Metz sarà uno dei principali punti di riferimento per le esposizioni temporanee, ma altre città, come Lione, Lille, Tolone e Auxerre, accoglieranno mostre che permetteranno a un pubblico ancora più ampio di scoprire i tesori del museo. Un ruolo importante lo avrà anche la Monnaie de Paris, che dall’11 aprile 2025 ospiterà una grande retrospettiva su Georges Mathieu, e la Philharmonie di Parigi, che dedicherà un’esposizione a Vasilij Kandinskij a partire dal 13 ottobre 2025, esplorando il rapporto tra colore, forma e musica nell’opera dell’artista russo.

Ultime occasioni per visitare il Centre Pompidou prima della chiusura
Per chiunque voglia dare un ultimo saluto al Pompidou prima della chiusura totale, ci saranno ancora alcuni mesi di tempo per vivere l’atmosfera unica del museo. Fino al 22 settembre 2025, sarà possibile visitare le ultime mostre temporanee, che si configurano come un vero e proprio congedo celebrativo.

Tra le esposizioni più attese, spicca il ritratto dedicato a Suzanne Valadon, visitabile fino al 26 maggio, che racconta la storia di una delle artiste più rivoluzionarie del primo Novecento. L’architettura sarà protagonista nella retrospettiva dedicata a Hans Hollein, “transFORMS”, che rimarrà aperta fino al 2 giugno, mentre la mostra “Parigi Nera: circolazioni artistiche e lotte anticoloniali 1950-2000”, in programma dal 19 marzo al 30 giugno, esplorerà il legame tra arte e impegno politico.

Un evento di particolare rilievo sarà l’esposizione “Wolfgang Tillmans: Rien ne nous y préparait – Tout nous y préparait”, che chiuderà simbolicamente l’ultima stagione del museo prima dell’inizio dei lavori. L’artista tedesco, noto per la sua capacità di catturare la realtà in tutta la sua complessità, offrirà un ultimo sguardo sull’identità fluida e in continua evoluzione dell’arte contemporanea.

Un nuovo inizio per il Pompidou
Se da un lato la chiusura del Centre Pompidou lascia un senso di nostalgia e disorientamento, dall’altro rappresenta l’inizio di una nuova era. Quando riaprirà nel 2030, il museo sarà più accessibile, più innovativo e pronto ad accogliere nuove generazioni di visitatori e artisti.

Nel frattempo, il Pompidou continuerà a esistere, a diffondere il suo messaggio, a dialogare con il pubblico attraverso le opere che lo hanno reso celebre. La sua trasformazione non è una fine, ma un nuovo inizio: un’evoluzione che permetterà all’arte moderna e contemporanea di raggiungere nuove frontiere, oltre i confini di un edificio, oltre le barriere di una città. Perché l’arte, come la vita, non si ferma mai.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 4 record
18/04/2025
Le mostre da non perdere nel weekend di Pasqua
Tutte le mostre del weekend pasquale 2025.
18/04/2025
Siena celebra Hugo Pratt con “Geografie immaginarie”: un viaggio dentro i mondi di Corto Maltese
A trent’anni dalla morte di Hugo Pratt, la città di Siena gli rende omaggio con una grande...
18/04/2025
Mahmoud, il bambino amputato a Gaza, è la foto dell’anno
Il piccolo Mahmoud Ajjour, 9 anni, è diventato il simbolo universale della sofferenza civi...
17/04/2025
Quando l’Umbria fa notizia: storie da prima pagina
A Perugia, in una sala gremita, si è svolta la cerimonia di premiazione della XV edizione ...
Trovati 4 record
  • SIMEST25 720