Eni dà il via alla produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione

- di: Daniele Minuti
 
Eni ha annunciato l'avvio della produzione di carburanti sostenibili alternativi (che saranno prodotti da scarti e residui) per l’aviazione che nel breve-medio termine permetteranno di dare il loro contributo alla decarbonizzazione dell'intero settore legato al trasporto aereo.

Eni avvia la produzione di carburanti sostenibili per l'aviazione

Dall'operazione, l'azienda stima un raddoppio dell'attuale capacità di bioraffinazione di 1,1 milioni di tonnellate ogni anno e la sua crescita fino a 5 o 6 milioni di tonnellate annue entro il 2050. Il "Biojet" avrà unruolo di punta nel mix prodotti e il traguardo del gruppo è quello di arrivare a una capacità produttiva di 500.000 tonnellate ogni anno al 2030.

Il comunicato ufficiale spiega: "Le prime produzioni di SAF sono realizzate nella raffineria Eni a Taranto, con una quota allo 0,5% di UCO (oli vegetali usati e di frittura), che anticipa la quota del 2% di componente bio proposto nell’ambito del pacchetto UE ‘Fit For 55’. Il SAF della raffineria di Taranto è attualmente prodotto tramite processo di co-feeding, co-alimentando gli impianti convenzionali con quote di UCO pari allo 0,5%. La quota bio presente nel prodotto consente una riduzione tipica rispetto ai feedstock utilizzati di GHG superiore al 90% rispetto allo standard di riferimento del mix fossile, secondo la Renewable Energy Directive II. Tale prodotto, già disponibile nei serbatoi della raffineria di Taranto, sarà commercializzato alle principali compagnie aeree, per prima ITA, anche grazie al supporto di primari operatori del settore quali Aeroporti di Roma".

L'aumento di produzione SAF proseguirà con l'avvio di processi nella raffineria a Livorno grazie ai prodotti di quelle a Gela e Porto Marghera (previste oltre 10.000 tonnellate ogni anno, grazie a materie prime di scarto come UCO o grassi animali). La crescita poi proseguirà con l'avvio nel 2024 della produzione di "Eni Biojet" nella bioraffineria di Gela dove è già partito un progetto che porterà all'immissione sul mercato di altre 150.000 tonnellate annue di SAF provenienti da materie prime rinnovabili.

L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi (nella foto), ha dichiarato: "È un risultato molto importante nel nostro percorso di decarbonizzazione, che prevede tecnologie innovative già disponibili e iniziative industriali concrete, e rispecchia pienamente il nostro approccio pragmatico alla transizione energetica: utilizzare la tecnologia per abbattere le emissioni nei settori che, come il trasporto aereo, più pesano a livello emissivo ma che nello stesso tempo vanno alimentati poiché fondamentali per la crescita e lo sviluppo. Vogliamo affermarci come leader tecnologici nella transizione energetica, anche utilizzando competenze e asset tradizionali, e questo è un nuovo passo in quella direzione, nonché un importante contributo a livello di sistema".

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