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EY Report: Italia al dodicesimo posto della classifica mondiale per attrattività in investimenti rinnovabili

- di: Barbara Bizzarri
 
EY Report: Italia al dodicesimo posto della classifica mondiale per attrattività in investimenti rinnovabili
L’Italia corre per le energie rinnovabili e scala in sei mesi la classifica mondiale passando dal 15esimo al 12esimo posto per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore: la 60ma edizione del report Ey Renewable Energy Country Attractiveness Index (Recai), che fotografa i primi 40 mercati del mondo più attrattivi, sottolinea l’ascesa del Paese, che è stata determinata, spiega il Report, innanzitutto dagli incentivi contenuti nella nuova bozza del Decreto FER 2, che stabilisce nuovi meccanismi di sostegno dei prezzi, e dagli sforzi di semplificazione burocratica. Sul podio si posizionano, nell’ordine, gli Stati Uniti, la Cina e la Germania, seguita nella top 10 da Regno Unito, Francia, Australia, India, Spagna, Giappone e Paesi Bassi.

EY Report: Italia dodicesima per attrattività in investimenti rinnovabili

“La transizione energetica rappresenta un tema centrale e prioritario soprattutto alla luce delle sfide significative che tutto il mondo, e in particolare l’Italia, deve affrontare - commenta Giacomo Chiavari, Ey Europe West Strategy and Transaction Energy Leader - questo si riflette negli impegni assunti per accelerare l'adozione di fonti di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas. Nella presente edizione del RECAI, il nostro Paese si afferma come un attore protagonista nel palcoscenico europeo, grazie alla ricchezza di energie rinnovabili (fonte idrica, solare ed eolica), agli ambiziosi target di crescita (necessari per raggiungere rapidamente la decarbonizzazione e una maggiore indipendenza energetica) e, nel contesto attuale, ai generosi prezzi del mercato all’ingrosso”.

In Italia l'eolico registra 11,3 gigawatt di capacità installata nel terzo trimestre, con una crescita del 3% e una pipeline da 3,2 gigawatt al 2027, mentre, il solare aumenta la propria capacità installata a 23.9 gigawatt, con una crescita del 6% e un’importante pipeline, pari a oltre 17 GW. Per quanto riguarda il mercato dei Ppa (Power Purchase Agreement), contratti di compravendita di energia elettrica a lungo termine tra privati, l’Italia conferma un ruolo di spicco, posizionandosi al dodicesimo posto ma perde una posizione rispetto all’11esimo posto del 2021. “I prezzi particolarmente elevati dell’energia elettrica all’ingrosso e la volatilità del mercato hanno comportato quest’anno la prima riduzione del contrattualizzato su base annua dal 2013 dei Ppa”, spiega la relazione.

Tornando alla classifica, gli Stati Uniti mantengono la loro posizione di vertice grazie all'Inflation Reduction Act approvato in agosto e inteso come un punto di svolta green in particolare nell’ambito dell'idrogeno verde. Al secondo posto, la Cina continua ad accelerare la transizione verso le energie rinnovabili tentando di raggiungere la carbon neutrality entro il 2060. La medaglia di bronzo va alla Germania, che sale rispetto alla scorsa edizione del Recai, mentre, scende il Regno Unito che si classifica quarto. I Paesi Bassi entrano nella top 10 dell'indice grazie all’ambizioso programma che include un obiettivo di 70 GW di energia eolica offshore entro il 2050. Anche la Spagna sale di una posizione, dal nono all’ottavo posto. Da segnalare la forte performance della Grecia, guidata da nuovi obiettivi di 15 GW di nuova energia green entro il 2030 e 2 GW di eolico offshore nello stesso lasso di tempo. In questa edizione del Recai l'Italia non soltanto sale dal 15° al 12° posto nella classifica generale ma ha registrato una delle migliori performance rispetto all’indice non solo in termini relativi agli altri Paesi, ma in termini assoluti. Oltre al Decreto FER 2, che stabilisce nuovi meccanismi di sostegno dei prezzi, un aspetto significativo è stato l’annuncio di 5 GW di eolico offshore che saranno messi all’asta tra il 2023 e il 2026, e la realizzazione del primo impianto eolico offshore nel Paese. Dinanzi alle conseguenze delle tensioni geopolitiche, il tema della transizione energetica assume un ruolo sempre più prioritario e urgente nel panorama energetico mondiale ed europeo: proprio oggi si tiene a Bruxelles la riunione straordinaria del Consiglio Energia sul mercato energetico europeo. Tra le sfide più significative per i Paesi si evidenzia dal report EY la necessità di rafforzare la cosiddetta resilienza energetica: consolidare la produzione di energie rinnovabili, accelerare la diversificazione delle fonti di produzione di energia e aumentare lo stoccaggio.

Un segnale positivo e incoraggiante in Italia proviene dal fronte autorizzativo: nel Paese, infatti, si assiste ad un’accelerazione delle procedure autorizzative per agevolare la diffusione di progetti di energia rinnovabile. È stato constatato, in questo ambito, una semplificazione per quanto riguarda l’eolico offshore, grazie ad una sola Autorizzazione Unica e non più concessioni demaniali, su impianti tuttavia fino a 10 MW. È attesa inoltre l’emanazione della regolazione che dettaglia ulteriori forme di supporti per le rinnovabili e per le tecnologie ad esse associate, come le batterie, che potrebbero dare un’ulteriore spinta al mercato rendendo “bancabili” e scalabili alcune soluzioni ancillari alle rinnovabili. Infine, prendono sempre più piede soluzioni che vertono sulla generazione di energia distribuita da fonti di energia rinnovabili: sono un’opportunità sia per i clienti industriali sia per i clienti retail (modello Energy Performance Contract e servizio PPU, ovvero Pay Per Use): rappresentano un mercato importante, che nel medio periodo potrebbe supportare una maggior resilienza della rete e tenuta della rete elettrica con una generazione distribuita da fonte di energia rinnovabile.

Un quadro non semplice da analizzare si osserva nei PPA, ovvero contratti di compravendita di energia elettrica tra privati. Infatti, i prezzi particolarmente elevanti dell’energia elettrica all’ingrosso e la volatilità del mercato hanno comportato quest’anno la prima riduzione del contrattualizzato su base annua dal 2013 dei PPA. Nel mercato dei PPA, l’Italia conferma un ruolo di spicco, posizionandosi al 12° posto, dall’11° posto del 2021. È importante segnalare che il Paese sta vivendo un periodo turbolento in quanto si stanno sviluppando vari trend: si osserva una crescente attenzione da parte dell’industria e del commercio, in quanto al crescente interesse per la decarbonizzazione ora si aggiunge la volontà di securizzare, stabilizzare e abbassare il costo di approvvigionamento dell’energia. Ci si aspetta che questo trend continuerà nel tempo, facendo ampliare la domanda e conseguentemente l’offerta di progetti RTB (Ready-to-build). In secondo luogo, si osservano rendimenti potenzialmente in aumento per i produttori di energia da fonti rinnovabili, grazie a un’ampia forchetta che si è creata tra il costo di produzione (LCOE) e il valore dell’energia elettrica nel mercato di scambio (PUN). Il valore a cui puntano i venditori dell’energia è raddoppiato in poco più di un anno, nonostante un costo di produzione stabile. Infine, si registra una certa contrazione dei volumi contrattualizzati in riduzione: fattore legato anche alla prospettiva di poter stipulare degli accordi di medio periodo in un contesto più stabile e caratterizzato da minori incertezze.
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