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L'Fmi declassa le prospettive dell'economia globale, a causa della guerra in Ucraina

- di: Daniele Minuti
 
L'Fmi declassa le prospettive dell'economia globale, a causa della guerra in Ucraina
Il Fondo monetario internazionale ha declassato le prospettive per l'economia mondiale di quest'anno e del prossimo, a causa della guerra scatenata in Ucraina dalla Russia. Il conflitto, secondo l'Fmi, ha interrotto il commercio globale, spinto al rialzo i prezzi del petrolio, minacciato le forniture alimentari, aggravando l'incertezza determinata dal dal coronavirus e dalle sue varianti.

L'Fmi taglia le stime di crescita in tutto il mondo

Il Fondo ha ridotto le sue previsioni di crescita globale al 3,6% quest'anno, un forte calo dal 6,1% dell'anno scorso e nettamente inferiore alla crescita del 4,4% che si aspettava per il 2022, secondo le previsioni di gennaio. L'Fmi si aspetta che l'economia mondiale cresca nuovamente del 3,6% l'anno prossimo, leggermente più lentamente del 3,8% previsto a gennaio.

La guerra è arrivata proprio mentre l'economia globale sembrava scrollarsi di dosso l'impatto della variante Omicron, altamente contagiosa. Ora, l'Fmi si aspetta che l'economia russa, colpita dalle sanzioni, si riduca dell'8,5% quest'anno, mentre quella ucraina dovrebbe accusare un - 35%.

La crescita economica degli Stati Uniti dovrebbe scendere al 3,7% quest'anno dal 5,7% del 2021, che era stata la crescita più rapida dal 1984. La nuova previsione segna un declassamento dal 4% previsto dall'Fmi all'inizio dell'anno. A ostacolare la crescita degli Stati Uniti quest'anno ci saranno gli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve, volti a combattere la ripresa dell'inflazione, combinati con un rallentamento economico nei principali partner commerciali.

L'Europa, fortemente dipendente dall'energia russa, sosterrà il peso delle ricadute economiche della guerra. Per i 19 Paesi dell'eurozona, il Fondo prevede una crescita collettiva del 2,8% nel 2022, in forte calo dal 3,9% previsto a gennaio e dal 5,3% dello scorso anno.

Il FMI prevede che la crescita dell'economia cinese, la seconda più grande del mondo, decelererà al 4,4% quest'anno dall'8,1% del 2021. La strategia zero-COVID di Pechino ha significato blocchi draconiani in vivaci città commerciali come Shanghai e Shenzhen.
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