• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Anche il Fondo monetario internazionale lancia l'allarme recessione

- di: Redazione
 
Anche il Fondo monetario internazionale lancia l'allarme recessione
Anche il Fondo monetario internazionale sembra avere accettato che la recessione sia lo scenario più probabile per gran parte dei Paesi della zona euro. Una ipotesi che viene confermata anche dagli indici Pmi che, con il relativo indice S&P, segnalano un calo da 48,4 a 47,9, quando il livello di 50 segnala il confine tra crescita e contrazione. L'Fmi, nella sua analisi periodica sulla situazione economica sull'Eurozona, dà molta evidenza a come il settore privato sia troppo esposto alla flessione delle economie. A tale proposito, l'istituto parla di un ''mix tossico di alta inflazione e crescita fiacca'' che grava sul Continente, dove ''questo inverno più della metà dei Paesi nell'area euro sperimenterà una recessione tecnica, con almeno due trimestri consecutivi'' in cui la crescita andrà in terreno negativo.

Il Fondo monetario internazionale lancia l'allarme recessione

Secondo Alfred Kammer, responsabile del Dipartimento europeo del Fmi, Germania e Italia (con tre trimestri consecutivi di contrazione, a partire già dal terzo trimestre di quest'anno) andranno in recessione tecnica, anche perché "la guerra in Ucraina manterrà alta l'incertezza, con la bilancia dei rischi al ribasso per la crescita e al rialzo per l'inflazione''. Secondo le previsioni dell'Fmi il pil italiano, che nel 2023 registrerà una contrazione dell' 0,2 per cento, salirà, l'anno successivo, dell'1,3 per cento. Ci sarà comunque un forte aumento medio del costo della vita, in media del 7 per cento nel 2022 e del 9 per cento il prossimo anno, come conseguenza della crescita esponenziale dei prezzi dell'energia,

Il rapporto dell'Fmi spiega, quindi, che "i consumi privati si sono già contratti nel primo trimestre del 2022 in Francia, Spagna e Italia e, nonostante una ripresa in estate, sono previsti restare deboli nella seconda metà dell'anno". Kammer sembra quindi condividere la politica dell'innalzamento dei tassi primari, una strada iniziata dalla Federal Reserve e su cui si sono ritrovate quasi tutte le banche centrali (con la sola eccezione, anche se con motivazioni nettamente diverse, di Giappone e Turchia). In proposito, per Kammer, sottolinea come "continuare ad alzare i tassi di interesse è al momento un'assicurazione contro rischi che richiederebbero risposte dalle banche centrali ancora più forti e dolorose andando avanti".
Notizie dello stesso argomento
Trovati 103 record
15/12/2025
Teha Group: i data center leva industriale dell’economia digitale, fino a 30 miliardi entro il 2030
L’Italia può giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo dei data center, infrastruttu...
15/12/2025
IMU, scatta il saldo: domani il secondo versamento vale 11 miliardi
Il conto alla rovescia è agli sgoccioli: domani, 16 dicembre 2025, scade il pagamento dell...
15/12/2025
Mutui sempre più online, la spinta digitale cambia il credito
Il mutuo non è più solo una pratica da firmare in filiale.
15/12/2025
Istat, l’intelligenza artificiale entra nelle imprese
L’intelligenza artificiale smette di essere un orizzonte lontano e diventa una tecnologia ...
Trovati 103 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720