Francia, il ministro dell’Economia rassicura: “Nessun aumento di tasse nel 2026"
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

La prossima manovra finanziaria della Francia non conterrà aumenti delle imposte. È questo l’impegno assunto dal ministro dell’Economia, Eric Lombard, intervenuto all’emittente “France 2”, in un’intervista destinata a fissare un punto fermo nel dibattito fiscale d’oltralpe. “Non ci sarà un aumento delle tasse”, ha dichiarato con fermezza, respingendo l’ipotesi di una stretta sul fronte delle entrate. La dichiarazione arriva in un momento chiave per il governo francese, che si appresta a presentare entro sei settimane la legge finanziaria per il 2026. L’obiettivo, secondo Lombard, è chiaro: “Vogliamo la stabilità fiscale”.
Francia, il ministro dell’Economia rassicura: “Nessun aumento di tasse nel 2026"
Il ministro ha escluso in modo netto qualsiasi intervento che colpisca i risparmi dei cittadini. “Non è assolutamente questa l’idea”, ha chiarito, rispondendo indirettamente alle ipotesi circolate nei giorni scorsi su una possibile nuova imposizione sui conti correnti o sugli investimenti privati. Lombard ha invece indirizzato il focus sulla necessità di contenere la spesa pubblica, definita la vera criticità dei conti francesi. “In Francia non abbiamo un problema di livello delle imposte, ma un problema di spesa pubblica”, ha spiegato. Un’analisi che rappresenta una chiara presa di posizione nel contesto del dibattito europeo su deficit e riforme.
Tra Bruxelles e Parigi, un equilibrio difficile
Il messaggio del ministro è rivolto anche ai partner europei e alla Commissione, che nei prossimi mesi tornerà a esercitare pressione sugli Stati membri per il rispetto dei nuovi parametri di bilancio. La Francia, con un debito in crescita e un deficit che richiede correzioni, sceglie di non affidarsi alla leva fiscale per colmare il gap. Una scelta che punta a rassicurare contribuenti e imprese in una fase in cui la fiducia è fragile e il costo della vita resta elevato.
Il confronto con l’Italia: due approcci a confronto
Mentre la Francia esclude nuovi balzelli e richiama l’attenzione sulla spesa, in Italia il tema delle tasse resta centrale nel dibattito pubblico e parlamentare. Il governo Meloni ha più volte ribadito l’intenzione di non aumentare la pressione fiscale, ma ha comunque introdotto misure come l’innalzamento della tassazione sugli extraprofitti bancari (poi in parte rientrato) e la revisione di alcune agevolazioni. Inoltre, i timori legati alla riforma del catasto, alla revisione delle detrazioni e alle scadenze sul Superbonus alimentano l’incertezza su un possibile aumento indiretto della pressione tributaria.
Anche in Italia, come in Francia, il nodo resta la spesa pubblica. Ma mentre Parigi sembra voler affrontare la questione come fulcro della propria politica economica, a Roma prevale spesso un approccio emergenziale e frammentato. La differenza sta nella chiarezza della linea: Lombard dichiara che non si toccheranno le tasse, mentre in Italia ogni legge di bilancio è ancora un terreno minato per famiglie e imprese. La sfida, per entrambi i paesi, sarà dimostrare che una disciplina di bilancio è possibile senza gravare sui contribuenti. Ma tra i due modelli, è la Francia, almeno per ora, a lanciare un messaggio più diretto e rassicurante.