Frodi creditizie in aumento del 20% nel 2022, danni per 132 milioni di euro

- di: Barbara Bizzarri
 

Gli ultimi dati registrati dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit, attestano che,nel 2022 il numero di frodi in Italia è cresciuto del 19,9%, superando i 34.300 casi, con un valore economico generale cresciuto del 6,3%.

Frodi creditizie in aumento del 20% nel 2022, danni per 132 milioni di euro

I danni derivati dal giro delle truffe sono ingenti, stimati per 132 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021, anche se al numero maggiore di casi corrisponde una contemporanea diminuzione dell'importo medio frodato, che si attesta a 3.850 Euro (-11,3% rispetto all’anno precedente). Soprattutto le frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni, continuano ad avere un peso significativo sul credito e in particolare sul credito al consumo: “Le frodi creditizie, realizzate tramite furto d'identità e utilizzo illecito dei dati personali e finanziari, continuano ad essere un problema rilevante che ha un impatto significativo sul credito e sui consumatori  - commenta Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF -. In particolare, l’aumento delle frodi può essere attribuito all'evoluzione delle tecniche utilizzate dalle organizzazioni criminali, che sono diventate sempre più sofisticate e difficili da rilevare. Nel 2022 i casi sono cresciuti, e non solo in Italia: secondo la Federal Trade Commission sono cresciute del +30% negli Stati Uniti, mentre nel Regno Unito, secondo CIFAS, l’incremento è stato del +23%. In poche parole, non bisogna abbassare la guardia perché l’uso frequente dell’e-commerce, l’accelerazione nell’utilizzo delle carte di pagamento e la digitalizzazione di molti processi possono aumentare i rischi di furto di identità”.

Nel mirino delle organizzazioni criminali restano soprattutto gli importi più bassi. Nel 2022, i casi di frode con un importo inferiore ai 1.500 euro rappresentano la maggioranza dei casi con il 38,8% del totale, in aumento del +46% rispetto al 2021. Un trend che va consolidandosi, dato che, nel 2021, l’aumento era già stato del +52% rispetto al 2020. Di contro, si registra un notevole decremento dei casi di frode con importi nella fascia 5.000-10.000 euro, che passano dal 14% al 7,5% del totale (-46,2%) e diminuiscono notevolmente anche i casi con importo superiore ai 10.000 euro con un -30,4% sul totale rispetto al 2021.

Tra le tipologie di credito in cui avvengono il maggior numero di casi fraudolenti, svettano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (ad esempio auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici), che nel 2022 questi casi rappresentano il 38,4% del totale. Negli ultimi anni sembrava essere in atto un’inversione di tendenza del fenomeno che è arrivato a segnare un -30% nel 2021 rispetto al 2020 e un altro un -30% anche nel 2019 rispetto al 2018. Nel 2022 tuttavia i casi sono tornati a salire, segnando un +11,5% rispetto all’anno precedente. Resta in linea invece l’importo medio che per questa tipologia è pari a 7.339 Euro.

Si contraggono fortemente i casi sui prestiti personali (somme chieste in prestito per spese personali, senza essere legate all’acquisto di beni particolari), che subiscono un calo del -40,7%, rappresentando nel 2022 solo il 13,4% del totale delle frodi registrate. Ma l’attenzione dei truffatori sembra spostarsi sempre più verso le carte di credito (che includono anche il credito revolving), dove si evidenzia una notevole crescita delle frodi nel 2022, pari al +31,5% rispetto al 2021, che si va a sommare al +59,7% già registrato nel 2021 rispetto al 2020.

Interessante ancora è notare come crescono i casi di frode sulla rateizzazione di acquisti e-commerce, le così dette formule “Buy now, pay later” (BNPL) anche se ricoprono ancora una fetta residuale sul totale del fenomeno (1,3%).

Analizzando la tipologia dei principali beni acquistati in modo fraudolento, risulta che la grande maggioranza dei casi ha per oggetto l’acquisto di elettrodomestici (31,1% del totale). Una quota notevole riguarda il comparto auto-moto (8,7%), a cui segue l’elettronica (6,3%), l’arredamento (5,0%) e immobili/ristrutturazione (5,6%): raggruppando le spese per la casa si arriva quindi al 10,6%.

Per quanto riguarda la distribuzione delle vittime di frode per classe di età, la fascia nella quale si rileva il maggior incremento percentuale è quella dei 51-60 anni (+6,6%) mentre diminuiscono le frodi tra i 31-40 anni (-5,5%). Gli under 30 restano comunque la fascia maggiormente colpita dal fenomeno, con il 22,9% sul totale delle vittime, localizzate soprattutto in Campania, Sicilia, Lombardia e Puglia. Rispetto al 2021, la Sicilia cresce del +4,5%, mentre la Puglia registra un aumento del +8,1%. Dove si registra il maggior incremento rispetto al 2021 è il Trentino-Alto Adige (+17,9%), seppure la quota sul totale si mantenga limitata (0,7%).

Nel 2022, inoltre, i tempi di scoperta delle frodi si sono allungati: il 37,6% dei casi viene scoperto nei primi 6 mesi, mentre sono aumentati circa del 40% quelli scoperti tra i 6 e 24 mesi e del 32% quelli scoperti tra i 3 e 4 anni; mentre 1 caso su 5 viene scoperto addirittura dopo oltre 5 anni (+7,9%).

Secondo i dati relativi emersi dalle interrogazioni fatte ai servizi di prevenzione frodi gestiti da CRIF con anche la tramitazione delle banche dati SCIPAFI, nel corso del 2022 emerge un dato interessante ed in linea rispetto allo scorso anno, infatti nello 0,10% risulta sia stato utilizzato un codice fiscale apparentemente regolare ma inesistente, quindi mai rilasciato dall’Agenzia delle Entrate.

Dall’analisi dei documenti identificativi emerge che, in linea rispetto allo scorso anno, è confermato l’utilizzo preponderante della carta di identità come documento identificativo, con una incidenza pari al 82,4% del totale, seguito dalla patente col 15,3%. Dallo studio emerge come l’1,33% dei documenti presentati in fase di identificazione anagrafica sia una carta di identità con un maggior rischio di contraffazione, oppure valida ma non riconducibile al soggetto. Per le patenti, il dato arriva al 2,6% dei casi.

Una ulteriore rilevazione emersa dagli approfondimenti effettuati nell’ambito fraud prevention, è inerente alla tipologia del contratto di lavoro presentato, che evidenza che il 2,3% delle pratiche di finanziamento di lavoratori dipendenti è risultata non conforme, contro una incidenza del 2,6% delle pratiche dei lavoratori autonomi, dello 0,3% per i pensionati e dello 0,2% rilevata per altre categorie, come i Cococo: “Spesso, le frodi sono facilitate dai comportamenti rischiosi delle vittime stesse, come la pubblicazione di informazioni anagrafiche e identificative sui social media, che forniscono alle organizzazioni criminali le informazioni necessarie per creare false identità - avverte Beatrice Rubini -. Pertanto, è fondamentale che i consumatori prestino la massima attenzione alla protezione della propria identità digitale: ad esempio, attivando un sistema di avviso per monitorare le transazioni con le carte di credito e adottando sistemi che segnalino tempestivamente l'uso improprio dei propri dati personali per richiedere finanziamenti o se tali informazioni circolano indebitamente sul web. È importante proteggere i propri dati personali e finanziari per evitare il furto di identità”.

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