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Galleria BPER Banca di Modena esplora la figura del centauro: da Van Biesbroeck a Vaccari

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Galleria BPER Banca di Modena esplora la figura del centauro: da Van Biesbroeck a Vaccari
È una mostra che indaga la doppia natura dell’essere umano quella proposta dalla Galleria BPER Banca, a Modena, dal 18 aprile al 29 giugno 2025. Si intitola "Ferine Creature. Centauri, fauni, miti nell’opera di Jules Van Biesbroeck" e nell’immaginario moderno, ed è curata da Luciano Rivi con il patrocinio del Comune. Un viaggio iconografico e simbolico che parte dall’opera del pittore e scultore belga Jules Van Biesbroeck (1873–1965) per spaziare fino alla contemporaneità, interrogando il rapporto tra istinto e razionalità, natura e cultura, in un’epoca che continua a specchiarsi nei suoi archetipi.

Galleria BPER Banca di Modena esplora la figura del centauro: da Van Biesbroeck a Vaccari

Cuore dell’esposizione è la figura del centauro, creatura mitologica a metà tra uomo e cavallo, simbolo della tensione irrisolta tra animalità e ragione. Proprio questa ambivalenza è al centro del dipinto Centauro che uccide un cervo (1918 ca.) di Van Biesbroeck, ispirato a una lirica di D’Annunzio, in cui il centauro alza in trionfo le corna del cervo appena catturato, in un gesto che racconta la violenza e l’esaltazione del dominio. L’opera appartiene al nucleo di 39 pezzi della corporate collection del Gruppo BPER, tra dipinti, disegni e sculture, custoditi e valorizzati anche grazie a questo nuovo allestimento.

Tre sezioni, un mito che si rinnova


Il percorso espositivo si articola in tre sezioni. La prima, Van Biesbroeck simbolista: figure e paesaggi del mito, raccoglie opere mitologiche dell’artista, tra cui prestiti pubblici e privati, e testimonia la sua relazione profonda con l’Italia. Proprio nel nostro Paese, infatti, Van Biesbroeck decise che parte della sua produzione rimanesse, donata alla Cassa di Risparmio di Ferrara nel 1982 e oggi parte del patrimonio di BPER Banca.

La seconda sezione, La visione panica della natura e il centauro nel Simbolismo tra Otto e Novecento, approfondisce il ruolo del centauro nell’arte simbolista, da Max Klinger a Franz von Stuck, da Ettore Tito a Mario de Maria. Qui emerge il centauro come rifugio immaginifico degli artisti in fuga dal positivismo e in cerca di un rapporto più autentico con la natura e l’interiorità.

La terza sezione, Una figura archetipica dal repertorio mitologico: il centauro nei secoli, amplia lo sguardo dal Cinquecento a oggi, mostrando come la figura del centauro sia stata rielaborata nel tempo, dal Neoclassicismo al Futurismo, dalla pubblicità all’arte contemporanea. Emblematico è il passaggio del centauro-motociclista, dove la forza animale si fonde con l’ingranaggio meccanico.

Vaccari, Savinio, Ontani: il presente del mito

A chiudere il percorso, tre opere che incarnano l’attualità del mito centaurico: la scultura di Luigi Ontani, il Chirone di Alberto Savinio e la tela Sono Chirone…sono tornato, appositamente realizzata da Wainer Vaccari per la mostra. Proprio Chirone, centauro saggio e pedagogo degli eroi greci, diventa metafora della parte più nobile dell’essere umano, capace di coniugare sapere e istinto. L’opera di Vaccari entrerà a far parte della corporate collection de La Galleria BPER Banca.

Accessibilità e catalogo solidale

Come da tradizione, la mostra è accompagnata da un catalogo edito da Sagep, con testi di Rivi, Franzoni e Lucia Peruzzi, disponibile con un contributo a partire da 8 euro. Il ricavato andrà alla Fondazione Vita Indipendente Onlus di Modena, attiva dal 2008 per l’autonomia abitativa delle persone con disabilità. Sono previste anche due incisioni tattili realizzate con l’Istituto dei Ciechi Cavazza di Bologna e audio-guide con QR code in collaborazione con Radio FSC-Unimore.

ARTalk e didattica

Non mancheranno gli approfondimenti: tre appuntamenti ARTalk daranno voce a studiosi e professionisti per esplorare i temi dell’esposizione. Il primo incontro, La bestia divina. Saggezza e ferocia dei centauri, vedrà il dialogo tra Maddalena Santeroni e il professor Giulio Guidorizzi il 7 maggio alle 18.30. Previsti anche percorsi didattici per scuole di ogni ordine e grado, per avvicinare le nuove generazioni a un linguaggio artistico che parla al presente attraverso i miti del passato.
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