Gubitosi (TIM): "La rete si farà ma abbiamo sprecato tempo e risorse"

- di: Daniele Minuti
 
Luigi Gubitosi, Amministratore delegato di TIM, è intervenuto sul palco del Meeting di Rimini parlando soprattutto del processo di sviluppo tecnologico nel nostro Paese. E mettendo al centro del suo discorso il bisogno di accelerare in questo senso per l'Italia.

"La gran parte dei dibattiti in Italia sono stati sulla rete" - ha detto Gubitosi - "ma la realtà è che il vero tema di grandissima innovazione è il cloud. La rete ormai ci sarà, stiamo capendo le modalità e come non sprecare risorse e tempo, cosa che è avvenuta finora, come ottimizzarli. La grande sfida, che ci può vedere avanti in Europa è quella sul cloud e quella sul 5G, che implica tanta informazione e gestione delle fake news. Pensate - dice rivolto alla platea - che c'è gente che ha paura del 5G, ebbene funziona come il 4G. Non c'è alcuna differenza. è come due computer di cui uno ha un processore molto più veloce e una performance maggiore. È la differenza tra il vecchio Commodore64 e i computer di oggi".

Oltre alla tecnologia, l'Ad di TIM ha parlato anche dell'utilizzo dello smart working: "Credo sia un termine abusato, in realtà in diversi casi si è semplicemente andati a casa. Dovremmo trovare un equilibrio tra lavorare a casa ed in ufficio. Lavorare da remoto crea una serie di problemi anche di tipo sociale, di alienazione, lavorare in comune serve anche a trovare dei valori. Un'azienda è anche un organizzazione ed un insieme di valori condivisi".

"La tecnologia può essere un enorme alleato" - ha concluso Gubitosi - "e ci deve essere una conoscenza di cittadinanza, un minimo sindacale di conoscenze date a tutti in funzione delle proprie professionalità. Anche uno studente di filosofia o di legge deve avere la possibilità di poter accedere a banche dati. Il Green Pass? luoghi di lavoro devono essere sicuri ed il Green Pass dovrebbe essere sempre più diffuso. Come sapete Confidustria sostiene che dovrebbe esserci anche sul luogo di lavoro. Noi mandiamo tecnici a casa delle persone e dovremmo far sì che possano rassicurare le persone da cui vanno che non sono esposti al Covid e non gli portano a casa l'infezione".
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