Hydrogen Valley di Modena, firmato il protocollo d’intesa: al centro il progetto IdrogeMO di Hera e Snam

- di: Redazione
 

Nella foto, il Magnifico Rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro, l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Vincenzo Colla, il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l’Amministratore Delegato del Gruppo Hera Orazio Iacono, l’Executive Director Decarbonization Unit di Snam Piero Ercoli

Parte il progetto legato all’Hydrogen Valley modenese: è stato firmato, in Municipio, il protocollo d’intesa per la creazione di un polo di produzione dell’idrogeno realizzato da Gruppo Hera e Snam, che punta a sostenere il processo di decarbonizzazione dell’Emilia-Romagna. A sottoscrivere il documento  sono stati Comune di Modena, Gruppo Hera, Snam, Seta, Unimore, Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, Consorzio Aree Produttive, Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, Energia e Sviluppo Sostenibile, Fondazione Democenter Sipe e Camera di Commercio di Modena.

Hydrogen Valley di Modena, firmato il protocollo d’intesa

Centrale il ruolo di IdrogeMO, progetto di Gruppo Hera e Snam nato a fronte di un investimento da oltre 20 milioni di euro per la realizzazione di un polo produttivo in grado di produrre fino a 400 tonnellate di idrogeno rinnovabile ogni anno. La collaborazione fra Hera, Herambientee Snam ha già ottenuto un finanziamento da 19,5 milioni di euro da parte della Regione Emilia-Romagna un finanziamento da 19,5 milioni di euro, stanziato nell’ambito del Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

Hera sarà il soggetto capofila, la controllata Herambiente si occuperà della realizzazione dell’impianto fotovoltaico, e Snam si occuperà della realizzazione dell’impianto di produzione dell’idrogeno.

In particolare, il parco fotovoltaico da 6 megawatt, con un innovativo impianto a pannelli solari galleggiante su uno specchio d’acqua, sarà realizzato presso la discarica esaurita del Comune di Modena in concessione a Herambiente, quindi senza alcun consumo di suolo utile, in ottica di economia circolare. L’impianto fotovoltaico alimenterà un elettrolizzatore - dispositivo che estrae idrogeno dall’acqua attraverso un processo di elettrolisi - installato in un’area industriale dismessa in via Caruso a Modena. Per consentire il funzionamento dell’elettrolizzatore – la cui potenza è di 2,5 megawatt - anche in assenza di luce solare e in orario notturno, è prevista una batteria per lo stoccaggio dell’energia elettrica. Snam si occuperà della realizzazione dell’impianto di produzione dell’idrogeno, un vettore al cui sviluppo l’azienda sta lavorando su più fronti, coerentemente con gli obiettivi comunitari definiti nel Repower EU Plan e in forza di un piano strategico al 2026 che ha destinato 1 miliardo di euro a iniziative di decarbonizzazione.

L’impianto potrà essere gestito da una “società veicolo”, cioè da una società ad hoc controllata dal Gruppo Hera e partecipata da Snam, che si occuperà, oltre che della produzione, anche della commercializzazione dell’idrogeno verde.

Si tratta di un centro di produzione dell’idrogeno totalmente green, la cui fase di progettazione è in corso di finalizzazione e l’inizio dei lavori per la realizzazione degli impianti è previsto entro il 2024. L’impianto fotovoltaico sarà ultimato entro il 2025 e il polo dell’idrogeno sarà pronto nel 2026. Attualmente sono già in fase di lancio le gare per l’assegnazione dei contratti di fornitura e lavori.

Il contributo alla mobilità sostenibile: presto i primi autobus a idrogeno

L’idrogeno prodotto dall’impianto di Modena potrà, inoltre, rifornire l’azienda di trasporto pubblico locale Seta, che con fondi PNRR ha già avviato le procedure per l’acquisto di 12 bus, per un totale di circa 50 tonnellate l’anno, garantendo una percorrenza di 660 mila chilometri e un conseguente risparmio di CO2 pari a 737 tonnellate/anno (rispetto ad autobus alimentati a gasolio).

La possibilità di alimentare a idrogeno alcuni autobus della flotta Seta e Tper, nelle province di Bologna, Ferrara e Modena, risponde all’esigenza di rendere sempre più sostenibile la mobilità nel territorio dell’Emilia-Romagna.

Non a caso le aziende di trasporto pubblico locale si sono già impegnate per convertire parte della loro flotta a idrogeno. Quest’ultimo, rispetto all’alimentazione elettrica, grazie a una maggiore autonomia, è infatti ritenuto più idoneo ad alimentare mezzi a lunga percorrenza giornaliera, in particolare autobus che percorrono linee extraurbane. La velocità di rifornimento dei mezzi è inoltre paragonabile a quella dei veicoli alimentati con combustibili tradizionali.

Il Magazine
Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli