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Le mostre da non perdere nel weekend di Pasqua

- di: Samantha De Martin
 
Le mostre da non perdere nel weekend di Pasqua

FOTO: Giovanni Boldini, Ragazza sulla spiaggia di Ostenda

Fino al 14 settembre le opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea dialogano con gli spazi e gli artisti del Museo Carlo Bilotti.

Un percorso concettuale ed estetico che abbraccia tutti i segni del sacro, dal mito classico all’iconografia della tradizione cristiana, dalla ritualità alle figure mistiche, trascendentali e divine, racchiude dipinti, sculture, fotografie e grandi installazioni, lavori eterogenei caratterizzati da linguaggi artistici diversi, ma tutti accomunati da assonanze formali e poetiche che traggono ispirazione da valori spirituali universalmente condivisi come la nascita, il dolore, l’espiazione, la sublimazione, la morte, la resurrezione.

Intitolato tra Mito e Sacro. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea, il percorso, a cura di Antonia Rita Arconti, Claudio Crescentini e Ileana Pansino, promosso da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ospita, tra le altre opere, la grande installazione di Alessandra Tesi, Cattedrale, che torna “visitabile” dopo dieci anni, e lo scheletro in preghiera di Marc Quinn, ironico emblema della caducità della vita umana.

A Torino va in scena la seduzione, da Botticelli a Mucha

Le forme della bellezza vanno in scena ai Musei Reali di Torino, dove fino al 27 luglio le Sale Chiablese accolgono la mostra “Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione”, un viaggio attraverso le diverse forme di rappresentazione della bellezza nel corso dei secoli, dal Rinascimento al primo Novecento.

Abbracciando oltre cento opere, tra dipinti, disegni, sculture antiche e oggetti d’arte provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da molte altre prestigiose istituzioni, la mostra spazia da eleganti statue e bassorilievi archeologici di età romana a Botticelli e Lorenzo di Credi proseguendo con opere rinascimentali.

Trame di questo viaggio saranno tematiche diverse che toccano il mito, il fascino dell’antico, la natura e l’universo femminile, fino ad arrivare all’inizio del Novecento con la seduzione delle opere di Alphonse Mucha, maestro dell’Art Nouveau.

Da non perdere la Venere di Botticelli della Galleria Sabauda e la Giovane donna con l’unicorno di Luca Longhi da Castel Sant’Angelo.

Proprio sulla Venere di Botticelli sono state realizzate indagini diagnostiche che mostrano i pensieri e i ripensamenti dell’artista, e che saranno svelati, per la prima volta, in occasione dell’esposizione.

Essere donna nell’antica Pompei

Cosa significava essere donna nell’antica Pompei? Lo racconta una mostra in corso fino al 31 gennaio presso la Palestra grande degli scavi, a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le Università di Padova, Salerno e Verona.

Un percorso di otto sezioni abbraccia affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso che documentano le diverse categorie femminili - matrone, liberte, schiave - nelle diverse fasi della vita - nascita, infanzia, matrimonio, maternità, morte - e nei differenti ruoli che le donne svolgevano in società. Matrone, filatrici, tessitrici, prostitute rivivono grazie a un racconto espositivo che dà voce alle diverse individualità al femminile e che lascia spazio anche al contemporaneo con i profili di coloro che hanno dato il loro contributo alla scoperta e alla conoscenza di Pompei. Tra queste Carolina Bonaparte, Wilhelmina Jashemski, Tatiana Warsher, Olga Elia.

 A Terni uno sguardo sull’Impressionismo tra Francia e Italia

A 150 anni dalla prima mostra che ne ha sancito la nascita, il 15 aprile 1874 a Parigi, Palazzo Montani Leoni di Terni celebra l’impressionismo francese e la stagione impressionista in Italia con 45 opere tra sculture, dipinti e scritti in prestito da importanti musei nazionali e internazionali, dalle Collezioni d’arte delle Fondazioni bancarie, degli Istituti di credito e dalle Gallerie d’Italia. Protagonisti della mostra di Terni sono quegli artisti italiani che, dalla metà dell’Ottocento agli anni Venti del Novecento, hanno dato lustro al belpaese pur non essendo sempre adeguatamente onorati.

Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull'Impressionismo tra Francia e Italia, questo il titolo del percorso a cura di Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano, offre uno “sguardo” sull’Impressionismo, posto in dialogo con le altre correnti sviluppatesi nello stesso periodo in Italia. Tutto ebbe origine dalla Scuola di Barbizon, animata da un gruppo di artisti ben lontano dalla brulicante modernità della città di Parigi. Se Corot e Palizzi aprono la mostra, un raro disegno su carta di Manet introduce la sezione dell’Impressionismo francese, impreziosita da uno studio preparatorio per le Ninfee di Monet, considerato il padre del movimento.

Tra gli artisti francesi presenti in mostra Berthe Morisot, Edgar Degas e les Italiens, De Nittis, Zandomeneghi, Boldini, Corcos e Medardo Rosso.

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