Un’idea che sembra uscita da un manuale di economia domestica, ma che in Germania è diventata oggetto di una strategia nazionale.
Il governo federale ha varato un progetto che tutti ormai chiamano “una paghetta oggi per una pensione domani”: un micro-assegno, accreditato ai ragazzi in età scolare e destinato a finire in un fondo previdenziale individuale, non in spese immediate.
Una paghetta oggi per una pensione domani: Berlino scommette sull’educazione previdenziale
L’iniziativa – spiegano a Berlino – non punta a risolvere i problemi del sistema pensionistico, gravato dall’invecchiamento della popolazione, ma a formare una nuova cultura del risparmio.
“Vogliamo che le giovani generazioni capiscano presto che il benessere in età avanzata si costruisce con costanza”, ha dichiarato la ministra del Lavoro presentando il piano.
Il nuovo patto generazionale
La mossa arriva in un Paese che sta affrontando una transizione demografica senza precedenti.
Secondo le proiezioni ufficiali, entro il 2035 la Germania avrà quasi un terzo della popolazione sopra i 60 anni e il rapporto tra lavoratori e pensionati continuerà a restringersi.
Già oggi il sistema a ripartizione fatica a sostenere le uscite: servono più contributi, ma servono anche – ragionano a Berlino – cittadini abituati fin da giovani a integrare la pensione pubblica con risparmio privato.
Il programma introduce quindi un assegno simbolico ma vincolato: non potrà essere speso in beni di consumo, ma confluirà in un conto dedicato, con agevolazioni fiscali e rendimenti di lungo periodo.
Aggiungere un primo mattoncino a 14 o 15 anni significa – sostengono i promotori – spostare il baricentro della previdenza verso l’individuo senza smantellare il welfare pubblico.
L’esperimento nelle scuole
Il governo ha scelto di partire dalle scuole secondarie, coinvolgendo insegnanti e famiglie.
Ai ragazzi verranno spiegati i principi base della previdenza, dell’investimento e del calcolo degli interessi composti, un’alfabetizzazione che, nelle intenzioni, dovrà accompagnare la formazione civica.
La cifra stanziata è contenuta, qualche decina di euro al mese, ma ha un alto valore simbolico.
Il messaggio è che la pensione non comincia a 60 anni ma con le prime scelte di risparmio, e che il sistema pubblico, da solo, non potrà garantire in futuro gli stessi livelli di copertura.
Reazioni e dibattito
L’opposizione socialdemocratica più a sinistra critica la misura definendola “un regalo alle assicurazioni private”, mentre i liberali la considerano “un primo passo troppo timido”.
I sindacati temono che l’enfasi sulla responsabilità individuale possa diventare un pretesto per ridurre in prospettiva le garanzie collettive, ma apprezzano la componente educativa.
Sui social la notizia ha acceso un dibattito generazionale: molti giovani la vedono come un’opportunità concreta per cominciare a costruire un gruzzolo con il supporto dello Stato, altri ironizzano sulla modestia delle cifre rispetto ai problemi reali del mercato del lavoro.
Un segnale all’Europa
Dietro la sperimentazione tedesca c’è la consapevolezza che la questione previdenziale non riguarda solo i bilanci nazionali ma la tenuta sociale dell’Europa che invecchia.
La Germania, con i suoi 83 milioni di abitanti, fa da apripista: se la cultura del risparmio previdenziale attecchirà tra i giovani tedeschi, osservano alcuni analisti, sarà più facile immaginare riforme coordinate a livello europeo per affiancare al primo pilastro pubblico una rete di fondi individuali e collettivi.
Il nodo italiano
La misura ha fatto discutere anche in Italia, dove il dibattito sull’educazione previdenziale è rimasto a lungo confinato agli addetti ai lavori.
Economisti e sindacati concordano che il nostro Paese soffre di scarsa cultura finanziaria tra i giovani, ma restano divisi sul modello: c’è chi vorrebbe un’iniziativa simile a quella tedesca e chi teme che possa alimentare diseguaglianze tra famiglie con risorse diverse.
Per ora il governo italiano osserva l’esperimento di Berlino come un laboratorio da cui trarre spunti, consapevole che la sfida dell’invecchiamento non risparmierà neanche il nostro sistema pensionistico.
Un gesto simbolico che può cambiare la mentalità
La “paghetta previdenziale” tedesca è, nelle intenzioni, più un gesto educativo che un sostegno finanziario.
Resta da capire se la generazione dei nativi digitali, abituata a pensare al presente e al consumo immediato, saprà coglierne il senso e farne un primo passo verso un risparmio di lungo periodo.
In ogni caso, il progetto mette al centro un tema spesso trascurato nel discorso politico quotidiano: la previdenza come parte dell’educazione civica.
In tempi di incertezze economiche e di sfide demografiche, Berlino prova così a scrivere un nuovo patto tra Stato e giovani, con l’idea che il futuro si comincia a costruire, letteralmente, con i primi euro messi da parte.