Il Papa riceve Vance: "Serve dialogo con gli ebrei in tempi segnati da incomprensioni"
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Nella cornice solenne del Vaticano, Papa Leone XIV ha accolto il vicepresidente degli Stati Uniti, Vance, per un colloquio che ha intrecciato i temi della politica internazionale con quelli del dialogo interreligioso. In un momento segnato da tensioni globali e da un crescente clima di diffidenza tra i popoli, il Pontefice ha voluto rivolgere un messaggio forte e chiaro: “Sono tempi segnati da malintesi, è il momento del dialogo”. In particolare, l’appello si è rivolto alla comunità ebraica, a cui Leone XIV ha chiesto di non cedere alla tentazione della chiusura. Il colloquio si è concentrato anche sul rispetto dei diritti umanitari nei conflitti in corso, con un’attenzione particolare alla crisi in Medio Oriente.
Il Papa riceve Vance: "Serve dialogo con gli ebrei in tempi segnati da incomprensioni"
Al termine dell’incontro, Vance ha offerto al Santo Padre una maglia della squadra di football americano dei Chicago Bears e un volume dedicato alla dottrina di Sant’Agostino. Un gesto che, più che una semplice formalità diplomatica, ha voluto rappresentare un ponte tra cultura americana e tradizione cristiana. Il Papa ha accolto con calore i doni, sottolineando l’importanza di ogni gesto simbolico in un tempo in cui la simbologia spesso si scontra con la realtà cruda dei conflitti. È stata anche l’occasione per ribadire il ruolo del Vaticano come spazio di riflessione, dialogo e riconciliazione.
Un appello alla responsabilità globale
Nel corso del colloquio privato, il Pontefice ha toccato anche i temi della giustizia internazionale e della responsabilità degli Stati nel garantire la dignità umana. Il vicepresidente americano ha assicurato il pieno sostegno degli Stati Uniti agli sforzi del Vaticano per promuovere la pace attraverso il dialogo interreligioso e la cooperazione internazionale. Le parole del Papa, rivolte in particolare alle comunità in conflitto, sono state: “La verità non può essere costruita con le armi, ma solo con l’incontro”. Un richiamo alla responsabilità morale di tutte le nazioni, e in particolare delle grandi potenze, a non perdere l’umanità nel perseguire i propri interessi.
I rapporti tra Vaticano e Stati Uniti sotto una nuova luce
L’incontro tra Leone XIV e Vance rappresenta anche un momento di riflessione sulle relazioni tra la Santa Sede e Washington. Dopo un periodo segnato da freddezza e distanze ideologiche, il colloquio riporta al centro il valore del confronto aperto. La diplomazia vaticana, storicamente attenta ai segnali politici e sociali globali, guarda con interesse al nuovo protagonismo del presidente Trump, che nei giorni scorsi ha rilanciato l’ipotesi di un negoziato di pace tra Russia e Ucraina proprio in Vaticano. In questo contesto, l’incontro con Vance assume un significato ancora più denso, quasi preparatorio a una possibile mediazione futura.
Tra fede, storia e presente
Leone XIV ha ricordato come il rapporto tra cristiani ed ebrei sia stato attraversato nei secoli da luci e ombre, ma che oggi più che mai serve un impegno congiunto per costruire una cultura del rispetto. Vance ha condiviso la necessità di rafforzare il dialogo, in particolare per evitare che le crisi attuali diventino il terreno fertile per nuove forme di odio. Entrambi hanno concordato sulla centralità dell’educazione, della memoria storica e dell’etica pubblica come strumenti per la costruzione di una pace duratura. Il Vaticano, ancora una volta, si propone come spazio di ascolto universale in un tempo in cui il silenzio può diventare complice dei conflitti.