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Pnrr, nuova strategia del governo: incentivi alle auto elettriche, ma l’Anac denuncia sprechi e ritardi

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Pnrr, nuova strategia del governo: incentivi alle auto elettriche, ma l’Anac denuncia sprechi e ritardi

In un momento chiave per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il governo ha deciso di ricalibrare l’utilizzo di alcuni fondi, puntando su misure ad alta efficienza e impatto immediato. A finire sotto i riflettori è il settore della mobilità sostenibile, con una rimodulazione che prevede il trasferimento di 597 milioni di euro originariamente destinati all’installazione di 20.500 colonnine per la ricarica elettrica, verso un nuovo schema di incentivi per la rottamazione di veicoli inquinanti. La scelta, spiegano fonti di Palazzo Chigi, risponde all’esigenza di garantire il raggiungimento degli obiettivi entro le scadenze europee, dato che il progetto sulle colonnine si è rivelato inferiore alle attese.

Pnrr, nuova strategia del governo: incentivi alle auto elettriche, ma l’Anac denuncia sprechi e ritardi

Il nuovo piano punta a sostituire 39.000 veicoli entro giugno 2026, concentrandosi in particolare sulle aree urbane più colpite dallo smog. I bonus previsti sono significativi: fino a 11.000 euro per i cittadini privati e fino a 20.000 euro per le microimprese, a condizione che venga rottamato un veicolo a combustione e acquistato un modello elettrico o ibrido a basse emissioni. È una mossa che segna un cambiamento netto di strategia, orientata a risultati concreti nel breve termine e coerenti con gli obiettivi della transizione ecologica.

Le criticità evidenziate dall’Anac
La nuova impostazione del governo arriva mentre l’Autorità nazionale anticorruzione lancia un severo allarme sulle debolezze strutturali del Pnrr. Nella relazione annuale al Parlamento, il presidente Giuseppe Busia ha evidenziato ritardi diffusi, sprechi e un utilizzo preoccupante degli affidamenti diretti. «Nonostante l’accelerazione degli ultimi mesi – ha detto – preoccupa l’andamento della spesa, in alcuni settori ancora al di sotto del 30% delle risorse assegnate». Il rischio, ha aggiunto, è che una quota rilevante dei progetti non arrivi al traguardo nei tempi previsti, rendendo inevitabile una selezione più rigida sulle iniziative da portare avanti.

Appalti spezzettati e gare evitate
Uno degli aspetti più gravi segnalati riguarda il massiccio ricorso agli affidamenti diretti: nel 2024, questi hanno rappresentato il 98% degli acquisti di servizi e forniture. Un dato che desta allarme, specie per la tendenza a concentrare gli importi appena sotto la soglia di 140.000 euro, limite oltre il quale sarebbero obbligatorie le gare pubbliche. Busia ha denunciato la diffusione di “frazionamenti artificiosi” che mascherano comportamenti opportunistici, aprendo la strada a inefficienze, sprechi e, in alcuni casi, possibili infiltrazioni criminali.

Sicurezza sul lavoro e gestione trasparente
Un altro punto critico riguarda la sicurezza nei cantieri legati al Pnrr. Il Casellario dell’Anac ha registrato 1.448 segnalazioni per violazioni delle norme su salute e sicurezza solo nel 2024, con un incremento del 43% rispetto all’anno precedente. Per Busia si tratta di un quadro «inammissibile», che dimostra come gli incidenti, anche mortali, siano ancora troppo frequenti, persino negli appalti finanziati con fondi pubblici. Da qui l’appello a rafforzare il monitoraggio e a garantire che ogni euro speso sia tracciabile e vincolato al rispetto delle regole.

Una corsa contro il tempo per salvare il Piano

Mentre si avvicina la sesta revisione del Piano e proseguono i negoziati con Bruxelles, il governo è chiamato a scelte drastiche per non perdere le risorse disponibili. Il cambio di rotta sugli incentivi per le auto rappresenta un tentativo concreto di concentrare gli sforzi su interventi immediatamente attuabili e ad alto impatto. Ma, come ammonisce l’Anac, nessuna riforma potrà dirsi realizzata senza un monitoraggio rigoroso e una gestione trasparente: il successo del Pnrr passa, prima di tutto, dalla credibilità dei suoi strumenti attuativi.

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