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Medicina, l’illusione dei corsi “garantiti”: ora indaga l’Antitrust

- di: Bruno Coletta
 
Medicina, l’illusione dei corsi “garantiti”: ora indaga l’Antitrust
Riforma Medicina: corsi “garantiti” nel mirino Antitrust
Il ministero accende il faro sull’hype dei corsi “100 % successo” per il semestre filtro: verità o illusione?

(Foto: la ministra a Università e Ricerca, Anna Maria Bernini).

Il nuovo paradosso dell’accesso a Medicina

In Francia c’è la Tour Eiffel, in Italia c’è... la giungla dei corsi “garantiti” per superare il nuovo semestre filtro di Medicina. Assistere a queste promesse, offerte ovunque online, è come trovarsi in un mercato dell’illusione ben confezionata.

Slogan vetusti come “successo assicurato al 100 %”, “ammessi quasi tutti”, “simulazioni fedelissime” spopolano. Ma il problema non è solo la retorica: è che queste assicurazioni poggiano su un terreno inesistente. Gli esami del semestre filtro (tre prove nazionali identiche, 31 domande in 45 minuti ciascuna) non sono mai stati somministrati prima, non c’è uno storico su cui fare affidamento e i docenti sono variabili. Eppure, molti corsi promettono di riprodurne fedelmente struttura e difficoltà.

Quando l’esperienza passata diventa un trucco persuasivo

È il vecchio profumo del test d’ingresso che torna, con dati retroattivi sventolati come prove inoppugnabili: “l’84 % va avanti”, “due su tre ce la fanno”, “oltre 20 000 ammessi in 15 anni”. Numeri che, in realtà, fanno riferimento all’era del quiz nazionale, non al nuovo semestre filtro.

Alcuni esempi concreti:

  • C’è chi propone un corso da ~880 € con garanzia “ammesso o ripreparato”, affermando un tasso dell’84 %. Ma quel “campione” è il passato, non una stima del nuovo sistema.
  • Un altro vanta “semestre superato al 100 %” e simulazioni fedeli “all’esatta struttura”. Difficile mantenere la promessa quando il semestre è una novità assoluta.
  • Altri ancora: percentuali paragonabili alla “magia”, ma riferite a quiz ormai defunti. Conducono in un vicolo cieco emotivo.

Il ministero entra in scena: Antitrust in campo

La ministra Anna Maria Bernini ha deciso di non stare a guardare. Il 25 agosto 2025 ha chiesto agli uffici del MUR di presentare un dossier all’Antitrust per verificare se queste promozioni possano configurarsi come pubblicità ingannevole.

Il MUR sottolinea che la riforma del semestre aperto non elimina il numero chiuso, ma tenta di ripristinare il diritto allo studio, valorizzando il merito e riducendo il peso del business privato.

Le critiche politiche: un business senza regole

Il Pd — rappresentato da Irene Manzi e Alfredo D’Attorre — parla di “ipocrisia legislativa”, denunciando una riforma annunciata con troppa leggerezza, che ha lasciato campo libero alla speculazione privato-aziendale.

Manzi ha definito il fenomeno “allarmante”, accusando il governo di ignorare la potenziale trappola per studenti e famiglie. D’Attorre ha ammonito: “la selezione è solo spostata, non annullata; il semestre filtro non garantisce trasparenza, e la reazione istituzionale potrebbe non bastare”.

Il quadro dati: una novità che coinvolge migliaia di studenti

Dal 28 luglio 2025, il MUR comunica che 54.313 studenti hanno scelto Medicina e chirurgia nel semestre aperto, su un totale di 64.825 iscritti al semestre filtro nei vari corsi di area medico-sanitaria.

I calendari ufficiali indicano due appelli nazionali: il primo il 20 novembre 2025, il secondo il 10 dicembre 2025. Ogni prova prevede 31 quesiti (15 a risposta multipla, 16 a completamento), con un voto minimo richiesto di 18/30 in ciascun ambito per accedere alla graduatoria nazionale.

Il vero filtro è tra verità e illusione

Il semestre filtro è pensato per restituire dignità e merito al sistema universitario. Ma i corsi privati hanno già trasformato l’incertezza in uno show di promesse. In questa nuova “giungla”, l’unico antidoto concreto è la trasparenza. L’intervento dell’Antitrust mira a mettere un freno alle affermazioni fuorvianti: “non si può garantire ciò che non esiste ancora”. 

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