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Eu: netto calo dell'inflazione, 2,9% in ottobre, ma si riduce la produzione economica

- di: Redazione
 
Eu: netto calo dell'inflazione, 2,9% in ottobre, ma si riduce la produzione economica
L’inflazione è scesa nettamente in Europa, arretrando in ottobre al 2,9%, il livello più basso in più di due anni, grazie al calo dei prezzi del carburante e ai rapidi aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.
Ma, a queste notizie positive, fanno da contraltare i dati ufficiali che mostrano che la produzione economica nei 20 Paesi che utilizzano l’euro è diminuita dello 0,1% nel trimestre luglio-settembre.
L'inflazione è scesa dal 4,3% annuo di settembre, poiché i prezzi del carburante sono scesi dell'11,1% e l'inflazione alimentare è rallentata, al 7,5%.
Il calo, dopo il picco di oltre il 10% dell'ottobre dello scorso anno, porta il dato sull’inflazione a poca distanza dall’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea, considerato il migliore per l’economia. Quella odierna è stata la lettura più bassa da luglio 2021.

Eu: netto calo dell'inflazione, 2,9% in ottobre, ma si riduce la produzione economica

Ma la crescita è stata cancellata dalla contrazione della produzione dopo mesi di stagnazione prossima allo zero.
La Germania, il più grande dei 20 Paesi che utilizzano l’euro, ha visto la sua produzione economica crollare dello 0,1%, mentre la Francia, seconda economia, ha registrato una crescita solo dello 0,1%, rallentando rispetto allo 0,6% del trimestre precedente. In Italia il Pil è rimasto invariato rispetto alla precedente rilevazione.

Il dato più basso sull’inflazione fa seguito a una rapida serie di aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, come misura per contrastare l'aumento dei prezzi. Ma i tassi elevati possono anche rallentare la crescita. Come, ad esempio, i contraccolpi negativi subiti da settori sensibili al credito, come la costruzione di nuove case e strutture commerciali. Nel frattempo, l’inflazione persistente è stata ancora abbastanza elevata da frenare la spesa dei consumatori che hanno dovuto accantonare più soldi per beni di prima necessità come cibo e bollette.
L’attuale esplosione di inflazione è stata innescata dalla ripresa dell’economia globale dalla pandemia di COVID-19, che ha portato a carenze di componenti e materie prime. La situazione è peggiorata quando la Russia ha invaso l’Ucraina, facendo impennare i prezzi dell’energia mentre Mosca tagliava la maggior parte del gas naturale all’Europa.
La stagnante economia europea contrasta con la robusta crescita del 4,9% nello stesso trimestre negli Stati Uniti, dove l’economia è stata sostenuta dalla libera spesa dei consumatori e dalle imprese che hanno ricostituito le scorte nonostante una serie altrettanto rapida di aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve.
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