• Banner 850 1 Genertel 2025
  • EDISON25 850 1
  • Fineco Change is Good
  • Banca IFIS maggio25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • SIMEST25 850 1

Unioncamere: "Imprese femminili sono il 22,2% del totale in Italia"

- di: Barbara Bizzarri
 
Unioncamere: 'Imprese femminili sono il 22,2% del totale in Italia'

Le imprese femminili registrate in Italia sono 1 milione e 325mila, il 22,2% del totale del tessuto produttivo nazionale. E anche se il 2023 segna una battuta d’arresto nella crescita delle imprese guidate da donne, “l’invasione” dell’universo femminile in settori tradizionalmente “maschili” non si ferma, soprattutto in quelli a maggior contenuto di conoscenza. E pur restando contraddistinto dalla piccola dimensione, dalla minor produttività e da una maggior fragilità che si riflette nella minore “speranza di vita”, il mondo dell’impresa al femminile fa passi avanti sul fronte del rafforzamento della struttura imprenditoriale. Resta inoltre un approdo importante per molte giovani e risulta particolarmente diffuso nel Mezzogiorno, offrendo così a tante donne un’opportunità concreta di impegno e di crescita professionale: è quanto emerge dalla lettura dei dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere, realizzato con il supporto di SiCamera e Centro Studi Tagliacarne, che saranno presentati domani a Lecce e a Pisa, nelle tappe del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, il roadshow promosso da Unioncamere con il diretto coinvolgimento dei Comitati per l’imprenditoria femminile delle Camere di commercio.

Unioncamere: "Imprese femminili sono il 22,2% del totale in Italia"

Il Giro d’Italia, che domani tocca due tappe del 2024 (dopo quelle di Padova e Terni), è ora inserito nel “Piano Nazionale dell’Imprenditoria femminile”, progetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e finanziato dall’Unione europea con le risorse del Next Generation EU che Invitalia, soggetto gestore, realizza in collaborazione con Unioncamere: “Le imprese femminili sono una realtà importante e consolidata del sistema produttivo italiano”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Un universo che ha le carte in regola per continuare a crescere e rafforzarsi, anche grazie alle risorse messe in campo dal Mimit”. 

Nel 2023, le imprese guidate da donne sono diminuite di 11mila unità (-0,9%), con un calo consistente soprattutto nel settore agricolo (-6mila imprese), nella manifattura (-2mila) e nel commercio (-8.700).  Sono invece oltre 2mila in più le imprese femminili che si occupano di Attività professionali, scientifiche e tecniche, settore a prevalente partecipazione maschile, in cui le donne però stanno progressivamente ampliando il proprio impegno. Il tasso di femminilizzazione di queste aziende (dato dal rapporto tra imprese femminili e totale delle imprese) nel 2023 sfiora il 20% dal 19,7% del 2022. 

In sensibile crescita anche l’impegno delle donne nelle aziende che di occupano di attività immobiliari (+1.200), di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+1.000), di attività finanziarie e assicurative (+550). Le imprese femminili continuano a crescere inoltre in ambiti in cui la loro partecipazione è già abbastanza consolidata: l’Istruzione, la Sanità e le Attività artistiche, sportive e di intrattenimento (quasi 700 unità in più nel complesso), e nelle Altre attività dei servizi, comprendente i servizi per la cura delle persone (quasi 2mila in più). 

L’analisi realizzata da Unioncamere mostra che l’universo femminile dell’impresa ha caratteristiche specifiche: tanto per cominciare, è più giovane rispetto alle altre imprese, infatti il 10,6% delle aziende femminili è guidato da imprenditrici under 35 (contro il 7,9% delle attività non femminili). Ampiamente diffuso nel Mezzogiorno (circa 500mila le aziende guidate da donne nelle regioni del Sud, quasi il 37% del totale), è contraddistinto inoltre da imprese di piccola dimensione (il 96,3% si concentra nella classe di 0-9 addetti, mentre le imprese non femminili di questa taglia sono il 94,1%); ha una produttività inferiore del 60% rispetto a quella delle aziende non femminili; ha un tasso di sopravvivenza inferiore (a tre anni dalla nascita, risulta chiuso il 18% delle imprese guidate da donne, a fronte del 14,7% delle altre imprese; a 5 anni, la probabilità di sopravvivenza per una impresa femminile è del 72,1% contro il 77% delle imprese non femminili).  Qualcosa nel mondo delle donne che fanno impresa però sta cambiando, e cresce la propensione delle imprenditrici a far ricorso a modelli aziendali più strutturati: le società di capitale femminili sono aumentate dell’1,7% nel 2023, arrivando a rappresentare il 26% del totale delle aziende guidate da donne.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 7 record
Pagina
1
28/05/2025
Lavoro e povertà: i numeri dietro al paradosso
Il 10,2% dei lavoratori italiani si trova in condizioni economiche tali da essere consider...
27/05/2025
Congedo parentale: tre mesi all’80% per i genitori nel 2025
I genitori lavoratori dipendenti potranno usufruire di tre mesi di congedo parentale retri...
27/05/2025
Cgil spinge a votare al referendum col nuovo spot firmato da Paolo Genovese
La Cgil ha lanciato un nuovo spot che ha l'obiettivo di spingere i cittadini a votare per ...
26/05/2025
Welfare in trasformazione, ISSIM fotografa il lavoro che cambia
Lo scenario del lavoro italiano mostra segni di trasformazione profonda, a dirlo è la nuov...
26/05/2025
“Ci stanno rubando il futuro”: i giovani e il grande rifiuto del lavoro
Tra stage non pagati, precarietà e fuga all’estero, cresce una generazione che non crede p...
26/05/2025
Lavoro: 528mila assunzioni a maggio, boom di turismo e agroalimentare
Sud e Isole trainano la crescita, ma il mismatch di competenze resta una sfida.
Trovati 7 record
Pagina
1
  • Banner 720 Genertel 2025
  • Banca IFIS maggio25 720
  • 720 intesa GREEN 25
  • Fineco Change is good
  • EDISON25 720