• Banca IFIS maggio25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • SIMEST25 850 1
  • Fineco Change is Good
  • EDISON25 850 1

Vino, Coldiretti: dalla vendemmia all’osteria lavoro per 1,5 milioni di persone

- di: Barbara Leone
 
Vino, Coldiretti: dalla vendemmia all’osteria lavoro per 1,5 milioni di persone
La vendemmia 2023 in Italia mette in moto un esercito del vino che conta 1,5 milioni di persone impegnate direttamente nei campi, nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche nelle attività collegate, dall’enoturismo alla cosmetica fino alle bioenergie. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della divulgazione delle stime a metà vendemmia di Assoenologi, Ismea e Uiv che confermano sostanzialmente quelle diffuse dalla principale organizzazione agricola il 3 agosto scorso all’inizio della raccolta. La produzione italiana – sottolinea la Coldiretti – è stimata intorno ai 43,9 milioni di ettolitri in calo del 12% rispetto al 2022, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017. Il risultato è che per la prima volta dopo anni l’Italia – precisa la Coldiretti – potrebbe non essere più il maggiore produttore mondiale di vino superata in quantità dalla Francia che dovrebbe produrre 45 milioni secondo l’ultimo bollettino del Ministero dell’agricoltura francese dell’8 settembre scorso. Una partita ancora aperta dopo che l’arrivo del sole nella prima metà del mese ha rappresentato una vera manna per la vendemmia che prosegue a settembre ed ottobre con la Glera per il Prosecco e con le grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello su 658mila ettari coltivati a livello nazionale.

Vino, Coldiretti: dalla vendemmia all’osteria lavoro per 1,5 milioni di persone

Il vino - ricorda il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - rappresenta un patrimonio del Made in Italy anche dal punto di vista occupazionale che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria che ha contribuito non solo a far grande il nostro agroalimentare, ma si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea che in questi anni ha visto gli italiani primeggiare per longevità a livello europeo e mondiale”.

La sfida con i cugini francesi è in realtà soprattutto sulla valorizzazione della produzione che in Italia si attende comunque di alta qualità e – sottolinea la Coldiretti – può contare su 635 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità con vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria. Il processo di qualificazione del vino Made in Italy è confermato dal successo dell’export anche in Francia dove però si bevono sempre più bottiglie italiane con un balzo del +18,5% in valore delle esportazioni nazionali di vino Oltralpe nei primi cinque mesi del 2023, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Il vino è il prodotto agroalimentare italiano più esportato all’estero con un valore che nel 2022 è stato pari a 7,9 miliardi sui mercati mondiali creando opportunità di lavoro che spaziano dai viticoltori agli addetti nelle cantine fino alla distribuzione commerciale, per allargarsi ai settori connessi, di servizio e nell’indotto che si sono estesi negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi). Un tesoro del Made in Italy sul cui futuro pesano però le incognite legate alle politiche adottate dall’Unione Europea – ricorda Coldiretti – a partire dalla scelta della Commissione di dare il via libera all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino decisa dall’Irlanda. Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può, infatti, tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate.

Ma il vino Made in Italy – spiega Coldiretti – deve affrontare anche altri attacchi, dalla decisione della Ue di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine alla pratica dello zuccheraggio, fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est. Ma a pesare sono anche i rischi legati alle richieste di riconoscimento di denominazioni che evocano le eccellenze Made in Italy come nel caso del Prosek croato, un vino dolce da dessert tradizionalmente proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia, contro la cui domanda di registrazione tra le menzioni tradizionale l’Italia ha fatto ricorso, in virtù del fatto che potrebbe danneggiare il Prosecco.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 8 record
Pagina
1
25/05/2025
Lavoro povero in Italia: oltre 10 milioni sotto i 25mila euro lordi
Precarietà e part-time spingono milioni di lavoratori sotto la soglia dei 1.000 euro netti...
23/05/2025
Sciopero treni, caos a Termini: ritardi e cancellazioni
Disagi per i pendolari a Roma e in tutta Italia: ecco le ragioni della protesta e i serviz...
21/05/2025
Sicurezza sul lavoro, Confindustria propone il modello del protocollo Covid. Il governo apre ai tavoli settoriali
Si riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il governo sceglie la via...
21/05/2025
Le 5 lauree che non servono più a trovare lavoro (ma nessuno lo dice)
Tanti anni di studio, poche opportunità d’impiego: le facoltà che deludono le aspettative ...
20/05/2025
Strage silenziosa sul lavoro: tre vittime in un solo giorno tra Toscana, Salernitano e Lazio
Ancora tre morti sul lavoro, in un’Italia che continua a piangere vittime in silenzio
Trovati 8 record
Pagina
1
  • Banca IFIS maggio25 720
  • 720 intesa GREEN 25
  • Fineco Change is good
  • EDISON25 720