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West Nile, test obbligatori o stop alle donazioni di sangue in 31 province

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
West Nile, test obbligatori o stop alle donazioni di sangue in 31 province

L’Italia torna a fare i conti con l’emergenza sanitaria legata al virus West Nile. Dopo i primi casi accertati nelle scorse settimane, il ministero della Salute ha esteso a 31 province italiane l’obbligo di test specifici per le donazioni di sangue, con la possibilità di sospenderle temporaneamente laddove le condizioni lo richiedano. La misura arriva dopo l’accertamento di due nuove vittime: una in Campania e una nel Lazio, che si aggiungono alla prima segnalata nei giorni scorsi.

West Nile, test obbligatori o stop alle donazioni di sangue in 31 province. Tre vittime in Campania e Lazio

Il West Nile, trasmesso principalmente dalle punture di zanzara, continua a circolare nel nostro territorio, favorito dalle temperature elevate e dalla stagione estiva. Negli ultimi tre anni si sono registrati 1.380 casi e 84 decessi. Numeri che preoccupano gli epidemiologi, sebbene le autorità sanitarie invitino a non cadere in allarmismi. “Il virus è presente da tempo nel nostro Paese, ma la nostra capacità di sorveglianza è cresciuta”, ha spiegato Francesco Vaia, sottolineando la necessità di “azioni concrete e tempestive”.

Le misure in campo
Le province coinvolte dai controlli straordinari riguardano soprattutto aree del Nord e del Centro Italia, dove il virus si è mostrato più diffuso. I test obbligatori sulle sacche di sangue donato rappresentano una misura di sicurezza fondamentale per evitare la trasmissione dell’infezione attraverso le trasfusioni. In alcuni territori, tuttavia, le donazioni sono state temporaneamente sospese, generando timori per la disponibilità delle scorte. Le autorità rassicurano: “Nessun rischio di carenze gravi, ma occorre massima prudenza”.

I sintomi e i rischi

Nella maggior parte dei casi l’infezione resta asintomatica o con manifestazioni lievi, simili a quelle di una sindrome influenzale. Tuttavia, una percentuale limitata di pazienti sviluppa complicanze neurologiche anche gravi, che possono portare al decesso, soprattutto tra anziani e soggetti fragili. L’attenzione resta alta, in particolare nelle aree già colpite da casi accertati, mentre prosegue il monitoraggio su zanzare e uccelli, serbatoi naturali del virus.

La memoria di una tragedia privata
Tra le notizie legate all’emergenza, colpisce la vicenda di una donna condannata a due anni di reclusione dopo un incidente stradale in cui aveva perso la figlia, la sorella e la nipote. Una vicenda drammatica che si intreccia con il clima di preoccupazione generale, riportando l’attenzione sulla fragilità della vita e sul peso che la sanità pubblica porta sulle sue spalle.

Un’estate di prevenzione
La sfida dei prossimi mesi sarà quella di contenere la diffusione del virus senza generare panico, rafforzando al tempo stesso i sistemi di prevenzione e di risposta. “Non è il momento dell’allarme – ha ribadito Vaia – ma quello della responsabilità e delle azioni tempestive”. La stagione estiva si annuncia come un banco di prova per la capacità del Paese di coniugare sicurezza sanitaria e gestione ordinaria delle cure.

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