Beverage: il whisky americano trema per le tasse Ue

- di: Redazione

14/11/2023

Le prospettive per l'export dell'industria americana del whisky (che vale 5,1 miliardi di dollari) rischiano di farsi problematiche, con l'Ue che imporrà uan tariffa del 50% sulle importazioni del liquore a partire dal prossimo anno. Anche se la maggior parte del whisky distillato negli Stati Uniti rimane nel Paese, lo scorso anno sono stati spediti all’estero circa 1,3 miliardi di dollari, pari al 62% di tutte le esportazioni di alcolici americane.
Per gli esperti, sarebbe un colpo devastante per una parte crescente dell’economia statunitense di settore.

Beverage: il whisky americano trema per le tasse Ue

Vent’anni fa, negli Usa, c’erano 35 distillerie di whisky. Oggi quel numero è esploso a 2.600.
La nuova tassazione rientra in un pacchetto di tariffe imposto dall’UE sui beni statunitensi in relazione a una controversia su acciaio e alluminio.
E questa non è la prima volta che il whisky americano è soggetto a questo tipo di ''punizione''. Tra giugno 2018 e dicembre 2021 è stata imposta una tassa del 25% sullo spirito, che ha ridotto le esportazioni di whisky americano del 18%.

Dopo la sospensione delle tariffe, l'industria è tornata in vita. Le esportazioni di whisky americano verso l’Unione europea sono aumentate del 118% nella prima metà del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.
Anche se si nutre ottimismo che l'Ue possa risolvere la controversia sull’acciaio e sull’alluminio entro la fine dell’anno, l’industria del whisky statunitense teme che il tempo per trovare un modo per evitare danni “drammatici” stia scadendo.
L’Ue è il più grande mercato di esportazione americano e, a causa della precedente tariffa del 25% – che è la metà di quella che sarà la prossima – le esportazioni sono crollate del 20%. È passato da 550 milioni di dollari a 440 milioni di dollari tra il 2018 e il 2021.

Tags: beverage, whisky, ue

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