RdC: Beppe difende l’ultima bandiera del Movimento 5 Stelle

- di: Barbara Bizzarri
 
“Avete ragione voi, è stato un nostro errore. La povertà è un sotterfugio utile per far progredire il Paese. Che i poveri tornino ad essere invisibili e a sbrigarsela da soli!”. Bello il post sarcastico di Grillo sul suo blog, dall’eloquente titolo “Bye Bye Povery”, con tanto di foto di vampiri a didascalia - Vulturi, per chi avesse vissuto nel primo decennio in coma e non conoscesse la saga di Twilight – e, per una volta, siamo d’accordo con lui: peccato che, pur di non rinunciare alla propria posizione, il M5S abbia praticamente rinnegato la misura che lo aveva fatto eleggere, a ulteriore conferma che la vera solidarietà in Italia è un lusso raro, prezioso e sconosciuto. Le stesse persone che non hanno nulla da obiettare a fronte di emolumenti milionari, crac bancari per cui nessuno paga, prelievi forzosi dai conti e pensioni raggiunte dopo una manciata di anni di servizio, nonché per una generalizzata tendenza al furto, sono quelle che si stracciano le vesti quando dei poveri - appunto - sventurati vengono graziati con poche centinaia di euro, gli stessi che i principali detrattori del provvedimento guadagnano in un giorno, e per di più del tutto insufficienti per vivere dati i rincari di questi mesi, con i prezzi triplicati per i beni essenziali, dalla farina al carburante.

Perché tanto livore? Forse per la naturale propensione italica a voler salire sempre, pervicacemente, sul carro dei vincitori e quindi nessuno prende le parti di chi più ne avrebbe bisogno: quelli che non ce l’hanno fatta, quelli che, nella landa dei furbetti e probabilmente proprio per questo, restano vittime di uno stigma e condannati alla morte sociale, civile e spesso fisica e autoindotta. È una forma mentis estremamente grave in una società in cui finti ciechi, finti invalidi e infortunati senza infortunio funestano le casse dello Stato e quindi della collettività mentre chi ha davvero necessità resta posato in un angolo e dimenticato perché ovviamente i soldi non bastano per tutti, secondo un malcostume denunciato da nessuno. Però, in un sistema che spende ogni giorno milioni in armi, il grande nemico di tutti è il reddito di cittadinanza, presente in ogni nazione civile. Un sostegno che ha contribuito e possiamo dirlo per certo, a salvare in senso letterale più di un nucleo familiare, ma di sicuro è meno dispendioso battersi il petto con la faccina contrita ai funerali. Dimenticare i vinti sembra obbligatorio dove l’arte di arrangiarsi è appunto un’arte e in cui anni fa il titolo più venduto nella classifica dei libri era “il manuale del leccaculo”.

Quando tutti tengono famiglia, risulta incredibile che qualcuno sia completamente solo e abbandonato a se stesso: proprio la situazione in cui ci si deve trovare per avere l’agognato sussidio concesso a chi non possiede nulla, però i critici non lo sanno e si limitano a dare retta a leggende metropolitane di baldi giovanotti che, infiacchiti dagli agi, restano a casa con trecento monitoratissimi euro spendibili soltanto al supermercato e in farmacia, potendone guadagnare duemila nelle discoteche di tendenza al Forte. Si dice che il denaro del rdc dovrebbe essere utilizzato per aiutare le imprese: sarebbe anche auspicabile, purché poi le aziende non assumano come al solito amici, amanti e parenti di, tanto per rimanere nel giro immortale che ci imprigiona da decenni e in cui gli ultimi, contrariamente a quanto affermato da colui che Albert Cohen chiamava il predicatore dagli occhi tristi, restano sempre gli ultimi.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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