Borse: i mercati mondiali contrastati in attesa dell'esito delle elezioni americane

- di: Redazione
 
I mercati borsistici mondiale sono stati prudenti oggi, aspettando l'esito delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti e un importante aggiornamento sull'inflazione americana, che sarà reso noto oggi. Le borse sono andate in territorio negativo a Londra, Parigi, Francoforte e Tokyo. Le azioni cinesi sono scese dopo che i dati sull'inflazione deboli hanno fornito ulteriori prove dell'indebolimento della domanda nella seconda economia mondiale. Anche i futures statunitensi sono diminuiti. All'inizio delle contrattazioni odierne, il DAX tedesco era sceso dello 0,8% a 13.584,82 e il CAC 40 a Parigi era sceso dello 0,5%, a 6.412,25. Il FTSE 100 britannico ha perso lo 0,3% a 7.281,54. La borsa di Milano, a mezzogiorno, era a +0,21 %. I futures dell'S &P 500 e dei titoli industriali Dow sono scesi di meno dello 0,3%.

Borse mondiali contrastate in attesa delle elezioni americane

Ieri a Wall Street, l'S &P 500 è salito dello 0,6%, mentre il Dow Jones Industrial Average è salito dell'1%. Il composito Nasdaq ha guadagnato lo 0,5%. Nel commercio asiatico, l'indice Nikkei 225 di Tokyo è scivolato dello 0,6% a 27.716,43 dopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato martedì un budget supplementare di 29,1 trilioni di yen (190 miliardi di dollari) per finanziare lo stimolo economico pianificato per la terza economia più grande del mondo.

I mercati cinesi sono diminuiti dopo che il governo ha riferito che l'inflazione dei prezzi al consumo è scesa al 2,1% in ottobre dal 2,8% di settembre. L'inflazione dei prezzi alla produzione (PPI) è scesa in territorio deflazionistico, scendendo a meno 1,3% dallo 0,9% di ottobre, il 21° mese consecutivo, in un segno ancora più forte del rallentamento dell'economia. L'Hang Seng di Hong Kong ha perso l'1,2% a 16.358,52 e l'indice Shanghai Composite ha perso lo 0,5% a 3.048,17.

A Seul, il Kospi ha guadagnato l'1,1% a 2.424,41, mentre l'S &P/ASX 200 australiano è salito dello 0,6% a 6.999,30.
Oggi l'attesa degli investitori è concentrata sul rapporto sull'inflazione, di cui la Federal Reserve terrà conto nella sua politica di aumento dei tassi di interesse, per tenere il fenomeno sotto controllo.
La Fed ha già aumentato il suo tasso overnight chiave a un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4%, da praticamente zero a marzo, e più investitori si aspettano che raggiunga il 5% l'anno prossimo.
Il petrolio greggio di riferimento statunitense ha ceduto 24 centesimi a 88,67 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. In calo anche le quotazioni del Brent: - 21 centesimi a 95,15 dollari al barile.
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