• IFIS 8501 sett 25
  • POSTE25 sett 850 1

Borse: giù i mercati asiatici, con l'eccezione di Tokyo

- di: Redazione
 
Borse: giù i mercati asiatici, con l'eccezione di Tokyo
E' cominciata non bene la settimana di contrattazioni sui mercati borsistici della regione Asia-Pacifico, con la sola eccezione di Tokyo (l'indice Nikkei 225 che ha guadagnato lo 0,6% a 32.590,33). A condizionare le borse sono state le persistenti preoccupazioni per il settore immobiliare cinese - da molti mesi in profonda crisi, con China Evergrande che ha perso il 18,2% dopo l'annuncio di non essere in grado di aumentare ulteriormente il debito -, le ombre sul futuro del bilancio americano e le ripercussioni dello sciopero che sta penalizzando fortemente il comparto automobilistico americano.

Borse: giù i mercati asiatici, con l'eccezione di Tokyo


L'Hang Seng di Hong Kong ha perso l'1,3% a 17.819,52, mentre l'indice Shanghai Composite è sceso dello 0,3% a 3.121,78. A Seul, il Kospi ha perso lo 0,6% a 2.492,15, mentre l'S & P/ASX 200 australiano ha lasciato lo 0,3% a 7.048,00.
Sul mercato americano, venerdì l'indice S & P 500 è scivolato dello 0,2% a 4.320,06, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,3% a 33.963,84. Il Nasdaq composito è arretrato dello 0,1% a 13.211,81.
Il calo è stata conseguenza del fatto che gli investitori sono ormai certi che i tassi di interesse probabilmente non scenderanno molto nell'immediato futuro.
La pressione è aumentata a Wall Street mentre i rendimenti nel mercato obbligazionario sono saliti ai livelli più alti in più di un decennio.

Ad aumentare il disagio c'è il fatto che il governo degli Stati Uniti potrebbe, alla fine del mese, interrompere molti servizi, mentre i repubblicani hanno ingaggiato uno scontro durissimo con i democratici sulla spesa federale.
Si inasprisce intanto la vertenza del sindacato UAW con le case automobilistiche, con un numero maggiore di stabilimenti coinvolti nelle astensioni dal lavoro. La UAW ha comunque ammorbidito le sue posizioni nei confronti della Ford, che ha soddisfatto alcune delle richieste del sindacato durante i negoziati della scorsa settimana.
Il greggio di riferimento statunitense è salito di 11 centesimi a 90,14 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange, mentre il Brent, la base del prezzo per il commercio internazionale, è aumentato di 12 centesimi a 92,08 dollari al barile.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 97 record
06/10/2025
OPEC+ alza le quote di produzione: 137 mila barili al giorno in più a novembre
L’alleanza OPEC+ aumenterà la produzione complessiva di petrolio di 137 mila barili al gio...
06/10/2025
Borse europee in calo, Parigi giù del 2% dopo le dimissioni di Lecornu
L’uscita di scena del primo ministro francese Sébastien Lecornu ha scosso stamane i mercat...
06/10/2025
Nexi protagonista dell’euro digitale: il contratto con la BCE apre nuove prospettive di crescita
Il percorso verso l’euro digitale entra in una fase decisiva e Nexi emerge come uno dei pl...
06/10/2025
Catasto e superbonus: 1.800 case sotto esame, lettere in arrivo
Superbonus e catasto: 1.800 immobili verificati, lettere di compliance in arrivo. Controll...
06/10/2025
Dal 9 ottobre bonifici istantanei obbligatori e più sicuri
Dal 9 ottobre 2025 scatta l’obbligo di invio dei bonifici istantanei e il controllo nome-I...
06/10/2025
Asia corre con Tokyo (+5%), oro ai massimi: Europa in attesa
Nikkei in volo, oro ai massimi, petrolio in rialzo dopo l’Opec+. Valute deboli contro il d...
Trovati 97 record
  • IFIS 720 sett 25
  • POSTE25 sett 720