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Il Brasile ha scelto Lula, ma Bolsonaro non accetta la sconfitta

- di: Redazione
 
Il Brasile ha scelto Lula, ma Bolsonaro non accetta la sconfitta
Luiz Inácio Lula da Silva, vent'anni dopo essere stato eletto per la prima volta alla presidenza brasiliana, ha sconfitto Jair Bolsonaro a conclusione di una durissima campagna elettorale, che ha avuto toni accesi, aumentando la tensione in un Paese arrivato diviso all'importante appuntamento politico. Quando il conteggio dei voti è arrivato al 99% dei voti espressi per il ballottaggio, Lula aveva il 50,9% e Bolsonaro il 49,1%. Da qui l'annuncio dell'autorità elettorale che affermato che la vittoria di da Silva era una certezza matematica. Lula, che ha atteso i risultati elettorali in un albergo di San Paolo, ha promesso di governare insieme ad altre forze politiche, oltre la sua, il Partito dei Lavoratori di sinistra. Vuole coinvolgere i centristi e anche alcuni esponenti di destra che lo hanno votato per la prima volta e ridare al Paese la prosperità perduta. Anche se è cosciente di dovere confrontarsi con una società politicamente polarizzata in cui la crescita economica sta rallentando e l'inflazione è alle stelle. Mentre Lula, dopo l'ufficializzazione della sua vittoria, si preparava a tenere un discorso, Bolsonaro non aveva ancora ammesso le elezioni.

Il Brasile ha scelto Lula, ma Bolsonaro non accetta la sconfitta

Poco più di 2 milioni di voti hanno separato i due candidati, con il 99,5% dei voti conteggiati. L'insediamento di Lula è prevista per il primo gennaio. Le congratulazioni per Lula - e il Brasile - sono cominciate ad arrivare già ieri sera, a cominciare di quelle del presidente americano. Joe Biden ha sottolineato le "elezioni libere, eque e credibili" del Paese. L'Unione europea si è anche congratulata con il nuovo presidente del Brasile, elogiando l'autorità elettorale per la sua efficacia e trasparenza durante tutta la campagna.

Bolsonaro era stato in testa per tutta la prima metà del conteggio e, non appena sono giunte le prime conferme del soprasso da parte di Lula, lungo le strade di San Paolo sono cominciati i caroselli dei suoi sostenitori. E lo stesso è accaduto in molte altre città, come Rio de Janeiro. Improntate a delusione e tristezza le reazioni delle decine di sostenitori di Bolsonaro, che hanno atteso l'esito dello spoglio davanti all'abitazione del presidente uscente, a Rio de Janeiro. I sondaggi durante la campagna elettorale davano Lula vincente, ma il distacco con Bolsonaro si è via via ridotto con il passare dei giorni.

L'amministrazione di Bolsonaro è stata caratterizzata da discorsi incendiari, dalle sue sfide alle istituzioni democratiche, dalla sua gestione ampiamente criticata della pandemia di COVID-19 e dalla peggiore deforestazione nella foresta amazzonica degli ultimi 15 anni. Ma ha costruito una base devota difendendo i valori conservatori e presentandosi come uno scudo contro le politiche di sinistra che, secondo lui, violano le libertà personali e producono disordini economici. Da Silva, alla fine del suo primo mandato, era stato inquisito - insieme ad altri esponenti del suo partito - per corruzione e riciclaggio e per questo arrestato e condannato a 580 giorni di reclusione. Le sue condanne sono state successivamente annullate dall'alta corte brasiliana, che ha stabilito che il presidente del tribunale che lo aveva giudicato era prevenuto e colluso con i pubblici ministeri. Ciò ha consentito a da Silva di candidarsi per la sesta volta alla carica più alta della nazione. Il Paese che ora Lula dovrà governare vive una delicata fase economica, anche se quest'anno la disoccupazione è scesa al livello più basso dal 2015, Sebbene l'inflazione complessiva sia rallentata durante la campagna elettorale, i prezzi dei generi alimentari stanno aumentando a un tasso a due cifre.
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