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Clima, Australia: il governo portato in tribunale dagli abitanti di un arcipelago

- di: Redazione
 
Clima, Australia: il governo portato in tribunale dagli abitanti di un arcipelago
La guerra sul clima, sino a ora spesso fatta solo a parole, si sposta in un'aula di tribunale. Più precisamente, in un'aula di un tribunale in Australia, per effetto dell'iniziativa di un gruppo di abitanti di un piccolo arcipelago, quello che si trova nello Stretto di Torres, a nord dello Stato-Continente, che hanno accusato il governo di Canberra di non avere fatto nulla per impedire che i cambiamenti climatici minacciassero, come sta accadendo, le loro case, la loro economia e lo loro stesse vite.

Australia: il governo portato in tribunale dagli abitanti di un piccolo arcipelago

È forse la prima volta che la giustizia di un Paese sarà chiamata, da un gruppo di cittadini, a pronunciarsi sull'azione dei governi a tutela dell'ambiente e, quindi, per evitare i cambiamenti climatici, che tanti danni stanno procurando.

L'istanza - di fatto una class action - è di un gruppo di abitanti delle piccole isole Boigu e Saibai. Coincidenza o no, il ricorso ufficiale alla giustizia è stato fatto nello stesso giorno in cui il governo australiano ha ufficializzato - sia pure a livello di una dichiarazione di intenti - il suo obiettivo di zero emissioni nette di carbonio entro il 2050.
C'è un caso precedente di una azione giudiziaria contro un governo (quello dei Paesi Bassi), ma allora si è trattato di una iniziativa di gruppo ambientalista , che ha sollevato un quesito sulla responsabilità legale dello Stato olandese di proteggere i cittadini dai cambiamenti climatici e dai loro effetti. Una iniziativa premiata dall'Alta corte dei Paesi Bassi che ha ordinato al governo dell'Aja di accorciare i tempi del piano di riduzione delle emissioni di carbonio.

Le isole si trovano in una situazione precaria perché i mutamenti climatici stanno provocando tempeste e inondazioni che, lasciando del sale sui terreni, ne pregiudicano l'utilizzo in agricoltura, nuocendo all'economia dell'arcipelago. Tanto che nell'istanza presentata alla magistratura si sottolinea che ''le comunità e i mezzi di sussistenza dell'isola dello Stretto di Torres sono vulnerabili ai maggiori impatti dei cambiamenti climatici anche da piccoli aumenti del livello del mare". Una situazione che potrebbe costringere gli abitanti delle isole (le prime comunità vi si sono insediate più di 65 mila anni fa) ad abbandonarle per evitare di essere vittime di un clima sempre più ostile. Ma l'iniziativa giudiziaria rischia di dovere seguire i tempi della giustizia: il caso potrebbe essere discusso non prima dell'autunno del 2022, mentre per la decisione occorrerà attende almeno 18 mesi.
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