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Confcommercio: "Scarseggia la fiducia di imprese e consumatori a luglio"

- di: Daniele Minuti
 
Confcommercio: 'Scarseggia la fiducia di imprese e consumatori a luglio'
La fiducia dei consumatori italiani continua a scendere mente quella delle imprese torna a calare dopo il rimbalzo di giugno: sono queste le indicazioni più rilevanti contenuti nei dati Istat di luglio, che mostrano come il clima di fiducia di aziende e consumatori sia in caduta (gli indici passano rispettivamente da 113,4 a 110,8 e da 98,3 a 94,8). Dati commentati con preoccupazione da Confcommercio.

Confcommercio commenta i dati relativi alla fiducia di imprese e consumatori per luglio

Scendono tutti gli indicatori per i consumatori, col clima economico che scende a 84,9 e quello futuro a 92,9. Quello personale e quello corrente scendono a 98,1 e a 96,1. Per quanto riguarda quello delle imprese, peggiora la fiducia del comparto manifattura e di quello dei servizi di mercato (a 106,7 e 104,1), mentre risalgono quelli di costruzioni e commercio al dettaglio (rispettivamente a 164,4 e 108,1).

L'Ufficio Studio Confcommercio ha così commentato: "Il calo della fiducia registrato a luglio sia dalle famiglie, sia dalle imprese riflette il diffondersi di segnali e aspettative di indebolimento del clima economico tra i diversi operatori economici. La crisi di Governo non ha influito in quanto successiva alla rilevazione, che avviene nei primi quindici giorni del mese. Per la famiglie il problema principale, e che incide di più sulla percezione di un deterioramento delle condizioni personali e familiari, continua ad essere rappresentato dall’incremento dei prezzi. Non è un caso che il ridimensionamento del sentiment sia iniziato a settembre del 2021 quando la ripresa dell’inflazione ha cominciato ad assumere una dimensione più significativa e meno temporanea. Lievemente più articolata, ma non meno preoccupante, è la situazione sul versante delle imprese. Anche il moderato recupero della fiducia segnalato dagli operatori del commercio va valutato con cautela, viste le difficoltà delle imprese più tradizionali. Alla luce di questa situazione, che non potrà non subire un deterioramento per le incertezze che provoca una crisi di Governo, i rischi di una seconda parte dell’anno più complicata per la nostra economia si fanno sempre più concreti".
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