In questa intervista, Simone Gamberini, Presidente nazionale di Legacoop, esplora il ruolo della cooperazione nel rispondere ai bisogni sociali ed economici del Paese. Tra gli argomenti trattati, le comunità energetiche, le cooperative di comunità e il sostegno alla sanità territoriale. Gamberini sottolinea inoltre come la cooperazione garantisca competitività nella grande distribuzione senza rinunciare ai valori mutualistici e indica le richieste principali rivolte al Governo per valorizzare questo modello di sviluppo.
Simone Gamberini (Legacoop): "Rinnovabili e sanità territoriale: come le cooperative rispondono ai bisogno delle comunità"
Durante la sua presidenza, Legacoop ha favorito la nascita di nuove cooperative in settori emergenti. Può condividere un esempio concreto che dimostri l’impatto positivo di questa scelta?
Legacoop ha scelto di crescere e promuovere nuova cooperazione per dimostrare che questo modello può uscire dai settori tradizionali a cui è legato. Ci sono molti bisogni da soddisfare e risposte cooperative che possono essere offerte. Un esempio significativo è quello delle energie rinnovabili. Molte famiglie non possono realizzare impianti energetici autonomi, ma le comunità energetiche cooperative permettono di unire cittadini, imprese e comuni, riducendo le bollette e contribuendo alla transizione energetica.
Queste comunità stanno nascendo in tutte le regioni italiane e rappresentano un investimento che crea cooperazione e risposte concrete ai bisogni. Un altro esempio sono le cooperative di comunità nelle aree interne, dove le persone collaborano per riattivare i territori, creando posti di lavoro e servizi essenziali come negozi, farmacie e spazi per anziani o medici. Infine, stiamo costruendo cooperative tra medici di base per migliorare i servizi sanitari territoriali, alleggerendo il carico burocratico dei medici e integrando la sanità con il sociale. Tutto questo dimostra come la cooperazione possa avere un impatto straordinario nei settori emergenti e nelle comunità.
Legacoop è un protagonista storico della grande distribuzione commerciale. Come riuscite a mantenere la competitività senza cedere alla logica del profitto a ogni costo?
La cooperazione di consumo, come quella rappresentata da Coop e Conad, pone al centro il socio, garantendo convenienza e qualità. Questo modello, nato 170 anni fa, oggi conta milioni di soci e negozi in tutto il Paese. La mutualità si traduce in prezzi accessibili e prodotti sicuri, grazie alla tracciabilità delle filiere agroalimentari, che valorizzano i piccoli produttori.
Il nostro sistema assicura che il valore aggiunto venga equamente distribuito lungo tutta la filiera, favorendo la sostenibilità economica dei produttori locali e aumentando il potere d’acquisto delle persone. Questo approccio crea un legame virtuoso tra consumo, territorio e sostenibilità, mantenendo alta la competitività.
Quali sono le principali richieste che il movimento cooperativo italiano rivolge oggi al Governo e alle Regioni per rafforzare il vostro modello di sviluppo?
Pensiamo sia il momento di attivare un’agenda cooperativa per il Paese, partendo dal principio costituzionale che valorizza la cooperazione come strumento economico e sociale. In Europa e nel mondo, si discute sempre più di cooperazione per creare coesione sociale e ridurre le disuguaglianze.
Proponiamo politiche nazionali che includano la cooperazione nelle strategie industriali, promuovendo un modello di sviluppo meno estrattivo e più sostenibile. L’obiettivo è creare un Paese competitivo ma anche più equo e coeso, valorizzando le potenzialità della cooperazione per affrontare le sfide economiche e sociali del nostro tempo.
Simone Gamberini, classe 1974, è il Presidente nazionale di Legacoop, la prima e più grande associazione di rappresentanza delle cooperative italiane. Laureato in Scienze Politiche, ha dedicato la sua carriera al mondo della cooperazione, ricoprendo incarichi di responsabilità in diversi settori. Sotto la sua guida, Legacoop ha promosso nuove forme di cooperazione nei settori emergenti, come le energie rinnovabili e la sanità territoriale, confermandosi un punto di riferimento per la promozione di un’economia sostenibile e inclusiva.