Da Boccioni a Tintoretto, quattro mostre per il weekend

- di: Samantha De Martin
 

FOTO Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera

“Il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura”, come Vasari definì Tintoretto, arriva a Roma con una tela esposta per la prima volta nella capitale.

Se La Deposizione di Cristo in mostra nella Pinacoteca capitolina sarà la protagonista del weekend romano, un Boccioni mai visto si svela alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma).

Ecco quattro idee per un weekend con l’arte.

A Venezia un viaggio nell’arte del vetro

Dal 9 al 17 settembre Venezia sarà la capitale del vetro grazie alla settima edizione di The Venice Glass Week. In occasione di questo festival internazionale, nato nel 2017, dedicato all’arte vetraria, attività artistica ed economica per la quale la città è nota in tutto il mondo, la Collezione Peggy Guggenheim, accolta a Palazzo Venier dei Leoni, invita a riscoprire i suoi tesori.

Nel corso della settimana, tutti i giorni alle 15.30 una presentazione di una ventina di minuti permetterà al pubblico di approfondire alcune opere in vetro esposte in Collezione.

Accanto al cancello di Claire Falkenstein, che combina ferro e vetro colorato, si potranno ammirare le sculture ispirate ad alcuni disegni di Pablo Picasso realizzate da Egidio Costantini, Les Amants suspendus di Jean-Michel Othoniel e Opera 3, opera dell’architetto giapponese Mikuni Omura, queste ultime esposte nel giardino delle sculture. La partecipazione alle visite è gratuita, previo acquisto del biglietto d’ingresso.

Domenica 10 settembre, alle 15, i bambini dai 4 ai 10 anni, su prenotazione fino a esaurimento posti, potranno partecipare al laboratorio Maneggiare con cura: opere fragili!

Boccioni pre-futurista alla Fondazione Magnani Rocca (Parma)

Dal 9 settembre al 10 dicembre la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) rende omaggio a Umberto Boccioni con una grande mostra a cura di Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi. Quasi duecento opere, tra capolavori assoluti dell’artista, in prestito da collezioni private e da grandi istituzioni, restituiscono la figura del giovane Boccioni soffermandosi sugli anni della formazione, affrontando i diversi momenti della sua attività, dalla primissima esperienza a Roma, a partire dal 1899, fino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi nella primavera del 1910.

Suddivisa in tre sezioni geografiche legate alle tre città che hanno rappresentato punti di riferimento formativi per l’artista, Roma, Venezia e Milano, la mostra indaga Boccioni all’interno del suo contesto e in relazione agli artisti del suo tempo. Un’attenzione particolare è dedicata ai lavori a tempera per finalità commerciali e alle illustrazioni.

Da non perdere: Il romanzo della cucitrice del 1908, Ritratto di Fiammetta Sarfatti del 1911 e l’Autoritratto di Brera del 1908.

A Firenze la prima italiana di Wang Guangyi

Per la sua prima personale in Italia l’artista cinese Wang Guangyi sceglie Firenze e tenta di dare risposta a una domanda: cosa si nasconde nella rassicurante familiarità degli ambienti domestici, nelle ombre degli spazi legati all’intimità della vita quotidiana?

La mostra Obscured Existence, a Palazzo Pitti fino al 10 dicembre, presenta 28 dipinti che indagano cosa si cela davvero dietro la ritualità dei gesti di tutti i giorni e dietro l’uso degli oggetti più comuni.

Due chicche? Il ciclo The shadow of memory, che registra quel che resta del nostro passaggio nella memoria di un luogo, e l’autoritratto di Wang Guangyi, che, al termine dell’esposizione, verrà donato alle Gallerie, entrando così a far parte della più prestigiosa collezione museale al mondo di autoritratti.

A Roma arriva Tintoretto

Fino al 3 dicembre, grazie un accordo di collaborazione del 2022 tra la Sovrintendenza Capitolina e le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Deposizione di cristo di Jacopo Tintoretto sarà esposta nella Pinacoteca dei Musei Capitolini accanto ai dipinti del figlio, Domenico Tintoretto, e di altri maestri di scuola veneta.

Il capolavoro del pittore più anticonformista del Rinascimento veneziano arriva per la prima volta nella capitale offrendo al pubblico la possibilità di ammirare un’opera da poco riscoperta, appartenente alla maturità dell’artista.

Il dipinto, che raffigura il momento in cui il corpo senza vita di Cristo è stato ormai rimosso dalla croce, come alludono la scala vuota sul fondo e il martello e le pinze in basso a destra, fu presumibilmente realizzato per l’altare maggiore della chiesa gesuita di Santa Maria dell'Umiltà alle Zattere, soppressa nel 1806 e demolita nel 1821. L’opera fu successivamente assegnata all'Accademia di Venezia e ignorata dalla critica, fino al restauro condotto da Giulio Bono nel 2008-2009 che ne ha permesso la riscoperta . Per la prima volta nel 2009 è stata presentata come opera inedita alla mostra di Tiziano, Tintoretto, Veronese: Rivals in Renaissance Venice al Museo di Fine Arts di Boston e al Louvre a Parigi.

Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli