L’Umbria guida Cerevisia: trionfo della birra artigianale italiana
- di: Marta Giannoni

Premiati 27 birrifici di 13 regioni: giovani, qualità e territori al centro di una rivoluzione made in Italy.
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Il boom dei birrifici artigianali e il trionfo umbro
In principio furono poche decine, pionieri con fermentatori in garage e sogni più grandi dei fusti. Oggi sono quasi mille. È la fotografia scattata dalla XII edizione del Premio Cerevisia, il più autorevole riconoscimento brassicolo italiano, che celebra non solo la qualità della birra artigianale ma anche l’energia vitale di un intero settore in piena ascesa.
Al centro dell’edizione 2025 – presentata a Deruta – brilla l’Umbria, che piazza sei birrifici tra i 27 vincitori assoluti. Seguono Campania, Calabria, Lazio e Lombardia, ognuna con tre etichette premiate. A dimostrazione che la mappa della birra italiana è sempre più ricca, articolata e sorprendente.
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Non solo gusto: scienza, metodo e visione
Il Cerevisia non è una semplice sfilata di bottiglie. È un’operazione scientifica, metodologica, culturale. Le 147 birre ammesse alla selezione sono state sottoposte a un doppio vaglio: analisi chimico-fisiche effettuate dal CERB (Centro di eccellenza per la ricerca sulla birra dell’Università di Perugia) e una degustazione anonima da parte di un panel nazionale di esperti. L’intero processo è stato certificato e tracciabile, con rigore da laboratorio e passione da intenditori.
“È l’unico premio che valuta tanto il contenuto quanto la forma, dai materiali d’etichetta alla conformità normativa” ha spiegato il prof. Paolo Fantozzi, fondatore del CERB e vicepresidente del BaNAB, intervenuto alla conferenza di presentazione.
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Un nuovo motore per l’economia regionale
L’Umbria, quest’anno al vertice della classifica, non si è limitata a partecipare: ha costruito, con pazienza e visione, un sistema regionale. “Abbiamo varato nel 2023 una legge per valorizzare la filiera brassicola, puntando sulla coltivazione del luppolo, sulla formazione e sull’identità territoriale”, ha detto Mauro Bacinelli dell’Assessorato all’Agricoltura regionale.
Secondo i dati della Camera di Commercio dell’Umbria, i birrifici attivi nella regione sono 25, di cui 14 con attività principale brassicola. Ma il numero, da solo, dice poco. Conta di più la rete che si sta costruendo: agricoltura, trasformazione, distribuzione, turismo.
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Un’Italia che fermenta di talento e gioventù
La qualità in crescita e la struttura organizzativa non sono l’unica novità. A sorprendere è la componente anagrafica: molti dei birrifici premiati sono stati fondati da imprenditori under 40, spesso con background tecnici o agronomici, e con una forte sensibilità per la sostenibilità.
“Il linguaggio della birra oggi è quello dei giovani, del territorio, della comunicazione autentica. Cerevisia è uno strumento per incoraggiarli a investire con passione e competenza”, ha dichiarato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e del BaNAB.
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Deruta come capitale del fermento creativo
Non è un caso che la conferenza stampa si sia tenuta a Deruta, città della ceramica e oggi sempre più al centro della mappa brassicola nazionale. “Questo premio è un esempio di come si possano attrarre talenti e riflettori su realtà locali capaci di giocare in serie A” ha detto il sindaco Michele Toniaccini, affiancato dal consigliere Giacomo Latterini, che ha sottolineato la nascita di una filiera regionale del luppolo come volano per tutto l’agroalimentare umbro.
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Ombretta Marconi (CERB): “La birra è anche cultura”
“Ogni anno il livello delle birre in gara cresce, segno che il comparto si sta evolvendo in senso professionale e culturale. Il CERB ha accompagnato questa trasformazione con formazione, consulenza, sperimentazione. La birra non è più un prodotto di nicchia: è una parte della nostra identità alimentare”, ha dichiarato Ombretta Marconi, direttrice del centro di ricerca.
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L’elenco completo dei vincitori, regione per regione
Di seguito i 27 birrifici artigianali premiati nella XII edizione del Premio Cerevisia, suddivisi per regione:
Umbria (6 vincitori)
• Birra Flea
• Birra Nursia
• Birralfina
• Birrificio Colfiorito
• Fabbrica della Birra Perugia
• Mastri Birrai Umbri
Campania (3 vincitori)
• Birra Karma
• Birrificio Artigianale Napoletano
• Monaci Vesuviani
Calabria (3 vincitori)
• Birra Cala
• Birra Kalabra
• Symphony
Lazio (3 vincitori)
• Birrificio Montecassino
• Itineris
• Tip Torre in Pietra Birrificio Artigianale
Lombardia (3 vincitori)
• Miamal
• Qubeer
• Riversa
Veneto (2 vincitori)
• Maghi di Orz
• Theresianer Birra Italiana 1766
Friuli Venezia Giulia (1 vincitore)
• Foglie d’Erba
Marche (1 vincitore)
• Amarcord
Piemonte (1 vincitore)
• Birrificio 2 Sorelle
Puglia (1 vincitore)
• Rebeers
Sardegna (1 vincitore)
• Birra Puddu
Toscana (1 vincitore)
• Opificio Birrario
Trentino Alto Adige (1 vincitore)
• Birrificio Val Rendena
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L’appuntamento a Perugia: la festa della birra di qualità
Il sipario ufficiale si alzerà martedì 17 giugno alle 10:00 presso il Centro Congressi della Camera di Commercio dell’Umbria, a Perugia. In quell’occasione saranno finalmente associate le etichette ai premi effettivi.
“Celebriamo una cultura che cresce, fatta di persone, studio, investimento. La birra artigianale italiana è un racconto contemporaneo di passione e professionalità. E Cerevisia ne è la voce più autorevole”, ha concluso il prof. Fantozzi.
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La birra come nuova frontiera dell’identità alimentare italiana
Il Cerevisia 2025 certifica un passaggio epocale. La birra non è più solo bionda o rossa, ma anche agricola, locale, innovativa. Non è più semplicemente “da bere”, ma da raccontare. Ed è proprio questo racconto, fatto di lieviti e legami, che l’Italia sta imparando a fare con sapienza e talento.
Il brindisi è servito. E questa volta sa di futuro.