(Foto: il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa).
Nel secondo trimestre 2025, Stellantis ha registrato una frenata nelle consegne mondiali, scese a 1,4 milioni di unità, con un calo del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Stesso giorno, l’azienda ha aggiornato la stima per il primo semestre 2025: ricavi netti a 74,3 miliardi di euro, perdita netta di 2,3 miliardi, ma utile operativo rettificato positivo per 0,5 miliardi.
Una pausa nel ritmo dei ricavi
I 74,3 miliardi di ricavi semestrali arrivano dopo un primo trimestre segnato da spedizioni in calo del 14% rispetto ai 14,4 miliardi del 2024. Da allora l'azienda aveva sospeso la guidance, attribuendo la scelta all'incertezza sui dazi USA.
Il crollo negli Stati Uniti pesa
La flessione globale trova un’eco preoccupante negli USA, dove le vendite FCA US nel Q2 2025 sono calate del 10%, pari a 309.976 veicoli. Per contro, marchi come Jeep e Ram registrano tendenze in controtendenza: Wrangler +23%, Gladiator +27%, Dodge Durango +16%.
Tuttavia, il -10% generale evidenzia una debolezza che ha indotto Bank of America a declassare il titolo da “buy” a “neutral”, con una previsione aggressiva di ulteriore calo del 15% nelle vendite H1.
Tariffe, inventari e conti in rosso
Le decisioni politiche svolgono un ruolo non secondario: Stellantis ha interrotto la guidance dopo l’introduzione dei dazi USA del 25% su auto importate, dichiarando che solo successivamente si potrà valutare l’impatto. Inoltre, il CFO Doug Ostermann ha sottolineato la necessità di una “revisione completa della strategia manifatturiera nordamericana”.
Parallelamente, la società ha ridotto la produzione in Canada e Messico, alleggerendo 900 posti negli USA. L’intento è contenere l’invenduto, ma il mercato nordamericano resta sotto pressione.
Commenti e prospettive
Stellantis ha dichiarato di aver reso pubblici questi dati preliminari “per colmare la differenza tra le previsioni degli analisti e la performance dell'azienda”. Il gruppo appare dunque in una fase di trasparenza obbligata, con l’obiettivo di riallineare le attese del mercato.
Analisti esterni guardano al mercato USA con apprensione: le vendite in Nord America sono calate del 20% nel Q1, e una riduzione simile nei primi sei mesi è stata anticipata da diversi istituti finanziari.
Evoluzione futura: cosa aspettarsi
- Ristabilire la guidance: l'azienda punta a tornare a fornire indicazioni ufficiali quando il quadro sui dazi e sugli inventari sarà più chiaro.
- Ottimizzare le operations USA: tagli alla produzione, ai costi e razionalizzazione dei marchi poco profittevoli.
- Contenere le perdite: il semestrale si chiude in rosso ma con utile operativo rettificato positivo, segnalando resilienza nella gestione industriale.
In sintesi, Stellantis naviga acque agitate. Il mix trauma nei volumi (-6%), smottamento nelle vendite USA (-10%) e la perdita netta da 2,3 miliardi danno un'immagine di fase critica, seppur con margini operativi resistenti. La strategia nei prossimi mesi sarà cruciale: tariffe, inventari e presenza di marchi trainanti determineranno se il gigante italo‑franco‑americano trovi un nuovo equilibrio o debba ridisegnare la propria struttura per restare competitivo.