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L'antisemitismo usa i social per il suo proselitismo tra i giovani

- di: Redazione
 
L'antisemitismo usa i social per il suo proselitismo tra i giovani
La recrudescenza dell'antisemitismo è ormai palese e in molti si interrogano su quali siano i percorsi che questo aberrante messaggio percorre per raggiungere i destinatari finali. Una risposta arriva da una analisi, condotta congiuntamente dall'associazione britannica Hope not hate, dalla fondazione tedesca Amadeu Antonio Foundation e dal gruppo svedese Expo Foundation, su tutti i social network sui quali si diffondono commenti antisemiti , nonostante i tentativi di combattere l'incitamento all'odio.

I social hanno un peso rilevante nella recrudescenza globale dell'antisemitismo

La retorica più estrema e prolifica può essere trovata su siti di nicchia come Parler e 4chan, sottolinea il rapporto, che esprime preoccupazione per come piattaforme tradizionali come Instagram e TikTok vengano utilizzate per introdurre, nella mente dei più giovani, teorie sul ''complotto giudaico''. Stando alla ricerca, su Instagram, dove il 70% degli utenti mondiali ha dai 13 ai 34 anni, ci sono milioni di hashtag legati all'antisemitismo. Su TikTok, dove gli utenti sono più giovani - il 69% ha tra i 16 ei 24 anni - tre hashtag relativi all'antisemitismo sono stati visualizzati più di 25 milioni di volte nell'arco di sei mesi.
"A una nuova generazione di utenti dei social media sono state presentate idee antisemite che probabilmente non avrebbero incontrato altrove", ha affermato Joe Mulhall, responsabile della ricerca per 'associazione Hope Not Hate. Il rapporto evidenzia l'incapacità di molte piattaforme di risolvere il problema quando invece avrebbero i mezzi per agire. Il rapporto arriva quando Facebook è accusato da una sua ex manager, Frances Haugen, di anteporre la logica del profitto alla sicurezza.

Lo studio sottolinea che sulle piattaforme più utilizzate l'antisemitismo ha raggiunto i giovani utenti sotto forma di teorie del complotto, con un "aumento senza precedenti" durante la pandemia. Le ricerche su Google del termine "nuovo ordine mondiale", una teoria della cospirazione antisemita, hanno raggiunto il livello più alto in 15 anni nel marzo 2020.
Lo studio evidenzia inoltre che la negazione dell'Olocausto si è trasformata su Internet in "forme di negazione più beffarde e adattate a Internet". Un portavoce di Facebook ha affermato in risposta che l'antisemitismo è "completamente inaccettabile" e ha evidenziato l'inasprimento della sua politica lo scorso anno, che ha permesso di contrastare ulteriormente l'odio e la negazione online. Un portavoce di TikTok ha affermato che la piattaforma "condanna l'antisemitismo e continua a rafforzare i (suoi) strumenti per combattere i contenuti antisemiti".
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