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Borse: nervosismo sui mercati asiatici, dopo il calo di Wall Street

- di: Redazione
 
Borse: nervosismo sui mercati asiatici, dopo il calo di Wall Street
Le contrattazioni odierne sui mercati borsistici asiatici hanno segnato un andamento nervoso, dopo che ieri Wall Street ha registrato un ribasso dal momento che dalla Federal Reserve sono giunti segnali che hanno spento le speranze che la politica degli aumenti dei tassi di interesse sia destinata a interrompersi.
In Asia le borse di Hong Kong, Tokyo e Seul hanno chiuso in calo, mentre Shanghai è rimasta invariata.
Ieri, a Wall Street , lo S & P 500 ha perso lo 0,8%, dopo che dall'ultima riunione della Fed non sono arrivate notizie rassicuranti in merito alla fine delle politiche di innalzamento dei tassi di interesse, perseguite da un anno per porre freno all'inflazione.

Borse: nervosismo sui mercati asiatici, dopo il calo di Wall Street

Lo Shanghai Composite Index è rimasto stabile a 3.150,29, mentre il Nikkei 225 di Tokyo è sceso dello 0,4% a 31.652,76 dopo essere sceso di oltre l'1%. L'Hang Seng di Hong Kong è arretrato dello 0,1% a 18.308,06, recuperando da una perdita di oltre il 2% nei primi scambi. Il Kospi di Seul ha perso lo 0,3% a 2.517,92 e l'S &P-ASX 200 di Sydney è sceso dello 0,5% a 7.161,70.

L'indiano Sensex ha aperto in ribasso dello 0,3% a 65.324,26. Bangkok ha guadagnato, mentre la Nuova Zelanda e altri mercati del sud-est asiatico si sono ritirati.
A Wall Street, l'S &P 500 è sceso a 4.404,33, aggiungendosi al calo dell'1,2% del giorno precedente.
Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,5%, a 34.765,74. Il Nasdaq composito è sceso dell'1,1% a 13.474,63.

Il mercato obbligazionario sta prelevando denaro dalle azioni poiché l'aumento dei tassi di interesse ha aumentato il rendimento, o la differenza tra il prezzo e il pagamento alla scadenza.
Le speranze degli investitori sono state sostenute da assunzioni e consumi inaspettatamente forti negli Stati Uniti, ma alcuni analisti hanno ammonito Wall Street che, a loro giudizio, ha abbracciato troppo presto la speranza che l'inflazione fosse sotto controllo e che gli aumenti dei tassi per raffreddare l'attività economica fossero terminati.
Nei mercati dell'energia, il greggio USA di riferimento ha perso 9 centesimi a 79,29 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per i petroli internazionali, è sceso di 2 centesimi a 83,43 dollari.
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