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Confcommercio: "Cresce l'occupazione ma restano incertezze per il lavoro autonomo"

- di: Daniele Minuti
 
Confcommercio: 'Cresce l'occupazione ma restano incertezze per il lavoro autonomo'

I dati preliminari dell’Istat mostrano una crescita dell'occupazione che continua anche ad aprile (+0,2%, circa 48.000 unità), dato che contrariamente a quello di marzo, si associa al calo di disoccupati e inattivi.

Confcommercio: "Cresce l'occupazione ma restano incertezze per il lavoro autonomo"

Migliora il dato per, dipendenti permanenti, autonomi, giovani e per chi ha almeno 50 anni mentre cala tra i dipendenti a termine e gli individui di età compresa tra i 25 e i 49 anni, con il tasso di occupazione complessivo sale al 61% (scende dello 0,7% il dato di persone in cerca di lavoro su base annua).
La disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1%), quello giovanile al 20,4% (-1,4%) mentre scende al 33,6% il tasso di inattività.

Confrontando i dati su base trimestrali, gli occupati crescono dello 0,5% (+123.000 unità), grazie all'aumento di persone in cerca di lavoro
(+0,2%, pari a +4.000 unità) e alla diminuzione degli inattivi (-0,9%, pari a -117.000 unità), col numero di occupati che aumenta dell'1,7%.

L'Ufficio Studi Confcommercio ha commentato: "Si aggiunge un tassello alla costruzione del profilo di crescita dell’economia italiana nel secondo quarto dell’anno in corso. Nonostante qualche inciampo sulla produzione industriale e una dinamica non brillante dei consumi, si può cominciare a immaginare di superare senza troppe difficoltà l’1% del PIL nella media del 2023. Dalla fine della fase più critica della pandemia, il mercato del lavoro, in linea con una ripresa economica d’intensità imprevedibile e imprevista, ha mostrato costanti miglioramenti. Nel confronto con dicembre del 2019 queste tendenze si sono tradotte in un aumento degli occupati pari a 399mila unità ed in una riduzione dei disoccupati e degli inattivi pari rispettivamente a 488mila e 573mila unità. Tendenze che hanno interessato sia la componente maschile che femminile". Secondo l'Ufficio Studi, "in questo contesto, sostanzialmente positivo, segnali di moderata preoccupazione emergono dal lato della componente autonoma dell’occupazione. I piccoli segnali positivi registrati negli ultimi mesi non attenuano le difficoltà di questo segmento dell’occupazione che, sempre nel confronto con dicembre 2019, si è ridotto di 173mila unità e non sembra aver ancora intrapreso in modo strutturale la via del recupero".

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