Fuga di massa da Cuba: 140.000 profughi arrivati negli Stati Uniti

- di: Redazione
 
Secondo la polizia di frontiera americana è in atto la più grande ondata di arrivi di profughi da Cuba da quella che, nel 1980, ne portò quasi 125.000 sulle coste della Florida. Erano i ''marielitos'', soprannome che venne loro dato perché partivano in massa dal porto cubano di Mariel.

Quasi 150.000 profughi lasciano Cuba per gli Stati Uniti

Oggi i numeri sono ancora più alti e questo ha fatto scattare l'allarme negli Stati Uniti, che già fronteggiano le ondate migratorie illegali che - provenienti da Centro e Sud America - premono da sud, lungo il confine con il Messico, ormai presidiato da migliaia di uomini delle polizie locali e dalle pattuglie che vegliano sulle frontiere.

L'apparato di sicurezza americano sta reagendo all'emergenza, dispiegando ulteriori unità al confine col Messico (i cubani arrivano anche via terra), ma soprattutto sulla costa dove approdano le imbarcazioni con gli immigrati illegali, che sfidano il mare anche a bordo di insicuri gommoni, percorrendo alcune centinaia di miglia in condizioni che spesso sono pericolose. Secondo gli esperti - soprattutto gli economisti - è una emergenza che peggiorerà ancora di più in futuro perché la situazione economica di Cuba sta alimentando la rabbia della gente e, quindi, la voglia di lasciare l'Isola, che sta affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi tre decenni.

La causa più evidente è la pandemia che, tagliando drasticamente i flussi turistici, ha fatto venire meno uno dei pilastri dell'economia cubana. Davanti ad una crisi che si teme possa essere lunga ed aggravarsi ulteriormente, chi è nelle condizioni economiche di farlo cerca di raggiungere il Centro America, da dove tentare poi di arrivare al confine americano, passando per il Messico. C'è chi ha venduto caso per comprare i biglietti per il Nicaragua, che però è solo una tappa.

I cubani che cercano di raggiungere la Florida via mare lo fanno anche usando delle barche in grado appena di stare a galla. Come testimonia il dato fornito dalla Guardia Costiera americana che, in pochi mesi, ha risposto a decine di appelli di aiuto di migranti cubani in balia del mare.
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