Eni: CFS conclude con successo il test del magnete con tecnologia superconduttiva HTS

- di: Daniele Minuti
 
Con un comunicato ufficiale, Eni ha annunciato che Commonwealth Fusion Systems (società di cui è maggiore azionista) ha condotto con successo il "primo test al mondo del magnete con tecnologia superconduttiva HighTemperature Superconductors" che potrebbe assicurare il confinamento del plasma nel processo di fusione magnetica.

La fusione a confinamento magnetico rappresenta una fonte energetica sicura, sostenibile e inesauribile fino ad ora mai usata a livello industriale, che riproduce i princìpi tramite i quali il Sole genera la propria energia, garantendone quindi una grande quantità con zero emissioni.

Si tratta di una tecnologia che potrebbe rappresentare una svolta nel processo di decarbonizzazione tanto promosso da aziende e società in tutto il mondo, in quanto fondamentale per creare le condizioni di fusione controllata. Eni è impegnata da tempo in questo ambito e ha acquisito nel 2018 una quota del capitale di CFS con l'obiettivo di istituire un impianto che produca energia grazie alla fusione oltre che sottoscrivere un accordo con il Plasma Science and Fusion Center del Massachusetts Institute of Technology per portare avanti operazioni di ricerca.

"Il test" - spiega la nota ufficiale - "ha riguardato proprio l’utilizzo di elettromagneti di nuova generazione per gestire e confinare il plasma, ovvero la miscela di deuterio e trizio portata a temperature altissime da fasci di onde elettromagnetiche, e ha dimostrato la possibilità di assicurare l’innesco e il controllo del processo di fusione, dimostrando l’elevata stabilità di tutti i parametri fondamentali. La tecnologia oggetto del test potrebbe contribuire significativamente alla realizzazione di impianti molto più compatti, semplici ed efficienti. Ciò contribuirà a una forte riduzione dei costi di impianto, dell’energia di innesco e mantenimento del processo di fusione e della complessità generale dei sistemi, avvicinando in tal modo la data alla quale sarà possibile costruire un impianto dimostrativo che produca più energia di quella necessaria ad innescare il processo di fusione stesso (impianto a produzione netta di energia) e consentendo, successivamente, la realizzazione di centrali che possano più facilmente essere distribuite sul territorio e connesse alla rete elettrica senza dover realizzare infrastrutture di generazione e trasporto dedicate".

CFS conferma quindi la propria “roadmap” che prevede la costruzione entro il 2025 del primo impianto sperimentale a produzione netta di energia denominato SPARC e successivamente quella del primo impianto dimostrativo, ARC, che immetta energia da fusione nella rete elettrica e che dovrebbe essere pronto per il prossimo decennio. 
 
L’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi (nella foto), ha commentato: "Lo sviluppo di tecnologie innovative è uno dei pilastri su cui poggia la strategia di Eni volta al completo abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti, nonché la chiave per una transizione energetica equa e di successo. Per Eni, la fusione a confinamento magnetico occupa un ruolo centrale nella ricerca tecnologica finalizzata al percorso di decarbonizzazione, in quanto potrà consentire all’umanità di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di gas serra, cambiando per sempre il paradigma della generazione di energia e contribuendo a una svolta epocale nella direzione del progresso umano e della qualità della vita. Il risultato straordinario ottenuto durante il test dimostra ancora una volta l’importanza strategica delle nostre partnership di ricerca nel settore energetico e consolida il nostro contributo allo sviluppo di tecnologie game changer".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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