Negli ultimi dieci anni, il fumetto italiano ha conosciuto una metamorfosi profonda, che lo ha portato da espressione di nicchia a pilastro dell’immaginario contemporaneo. A registrare e raccontare questa trasformazione è il docufilm “Generazione Fumetto”, firmato dal regista Omar Rashid, già noto per “Lockdown 2020 – L’Italia invisibile”. Presentato in anteprima al Comicon di Napoli e atteso tra i titoli di punta del prossimo Best Movie Comics and Games di Milano, il film offre uno sguardo ravvicinato sui protagonisti e le dinamiche che hanno trasformato la nona arte in un linguaggio popolare e transgenerazionale.
“Generazione Fumetto”: il documentario di Omar Rashid che racconta l’ascesa della nona arte italiana
Il racconto non si limita al panorama artistico: esplora i rapporti tra editoria, media, pubblico e industria culturale, in un momento in cui il fumetto non è più solo racconto disegnato ma forma di pensiero e presa di posizione.
Zerocalcare e colleghi: una nuova generazione di autori
Il cuore del documentario è costituito dalle voci e dai volti di sette artisti che incarnano le molte anime del fumetto italiano contemporaneo. Zerocalcare, Giacomo Bevilacqua (Keison), Michael Rocchetti (Maicol & Mirco), Simone Albrigi (Sio), Mirka Andolfo, Sara Pichelli e Rita Petruccioli sono i protagonisti chiamati a raccontare in prima persona il proprio percorso creativo e la propria visione del mestiere. Lontani dallo stereotipo del disegnatore isolato, questi autori aprono le porte dei propri studi, mostrano le fasi di lavoro, i riferimenti culturali, le ossessioni narrative. Attraverso le loro testimonianze, il film indaga come la grafica sequenziale sia diventata veicolo di denuncia, introspezione, ironia e critica sociale, in una forma capace di dialogare con generi diversi e pubblici differenti.
Un’indagine sullo statuto culturale del fumetto
Il merito principale di “Generazione Fumetto” è quello di affrontare il fumetto non solo come prodotto, ma come linguaggio autonomo e specchio della società. Attraverso le voci dei suoi autori, il film interroga il posto che questa forma d’arte ha conquistato nel sistema culturale italiano. Un posto ancora spesso sottovalutato dalle istituzioni ma riconosciuto, sempre di più, dai lettori, dai critici e persino dal cinema. L’ascesa di figure come Zerocalcare, capace di attraversare i confini tra graphic novel, televisione e politica, segnala che il fumetto non è più confinato nei margini. È uno strumento d’indagine che dialoga con le trasformazioni del linguaggio e del consumo culturale, e che contribuisce a ridefinire il concetto stesso di autore nel XXI secolo.
Una narrazione per chi non legge fumetti
La forza comunicativa del documentario risiede anche nella sua capacità di rivolgersi a un pubblico ampio. Non è pensato solo per gli addetti ai lavori o per i fan di lungo corso, ma per chi guarda con curiosità a un fenomeno che ha conquistato spazi nelle librerie generaliste, nei festival internazionali, nelle piattaforme di streaming. “Generazione Fumetto” mostra come la narrazione disegnata sia oggi in grado di raccontare il presente con uno sguardo preciso, emotivo, accessibile. E come la dimensione artigianale del lavoro si coniughi con una visione lucida del mercato, della distribuzione e delle sfide creative.
Un progetto necessario in un tempo di immagini
Prodotto e distribuito da Valmyn, il film uscirà nelle sale dopo l’estate. È un progetto che colma un vuoto nel racconto audiovisivo sul fumetto italiano e che arriva in un momento in cui, mai come oggi, le immagini sono diventate terreno privilegiato di elaborazione culturale. Rashid costruisce un mosaico di voci, tratti e stili che restituisce la complessità e la vitalità di un’intera generazione artistica. Un documentario che non solo osserva ma prende parte a un fenomeno che ha ancora molto da dire.