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Il Financial Times: scorte nucleari iraniane intatte, uranio spostato prima dei raid

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il Financial Times: scorte nucleari iraniane intatte, uranio spostato prima dei raid
Le scorte di uranio arricchito dell’Iran sono rimaste intatte nonostante i raid condotti da Israele negli scorsi mesi su siti strategici della Repubblica islamica. Lo rivela il Financial Times, citando fonti dell’intelligence occidentale secondo cui Teheran, anticipando gli attacchi, avrebbe trasferito in tempo il materiale più sensibile in località sicure. La notizia ha scatenato la reazione del presidente Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, che ha puntato il dito contro il suo predecessore Joe Biden, accusandolo di aver lasciato “una macchina di intelligence indebolita e un’America esposta alla minaccia nucleare iraniana”.

Il Financial Times: scorte nucleari iraniane intatte, uranio spostato prima dei raid

In una nota diffusa dalla Casa Bianca, il presidente Trump ha dichiarato: “Abbiamo ereditato una situazione vergognosa. L’amministrazione Biden ha permesso all’Iran di rafforzare il proprio programma nucleare mentre faceva finta di negoziare. Ora scopriamo che sapevano degli spostamenti di uranio e non sono intervenuti. È una delle peggiori falle della nostra sicurezza nazionale”. Il capo della Casa Bianca ha inoltre annunciato una revisione urgente dei protocolli di intelligence e un rafforzamento delle collaborazioni con gli alleati nella regione.

Le scorte di uranio restano sotto osservazione: l’Iran sempre più vicino alla soglia critica

Secondo il Financial Times, l’Iran dispone attualmente di circa 121 chilogrammi di uranio arricchito al 60%, un livello ormai vicino alla soglia necessaria per la costruzione di un’arma nucleare. Le ispezioni dell’AIEA – l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica – confermano che il materiale nucleare non è stato colpito dai recenti attacchi e non ha subito danni. Il dato alimenta i timori della comunità internazionale su una possibile accelerazione del programma iraniano, nonostante Teheran continui a dichiarare che l’arricchimento ha solo finalità civili.

Israele silenzioso ma determinato: sabotare più che distruggere

Dal governo israeliano non sono arrivate reazioni ufficiali. Tuttavia, fonti di sicurezza citate dalla stampa locale fanno sapere che i raid miravano più a rallentare i processi tecnologici che a colpire le scorte direttamente. “Non possiamo eliminare tutto il programma, ma possiamo complicare i loro piani”, avrebbe detto una fonte del ministero della Difesa. Le operazioni israeliane, infatti, si sono concentrate su centri di ricerca e infrastrutture logistiche, nella speranza di ritardare lo sviluppo nucleare iraniano.

L’eredità diplomatica di Biden sotto accusa

Trump, ora di nuovo presidente, ha posto sotto revisione tutti gli atti diplomatici siglati durante il mandato del suo predecessore, inclusi i tentativi di rilancio dell’accordo sul nucleare (JCPOA). “Biden ha cercato di rientrare in un patto sbilanciato e inefficace. Noi non ci limiteremo a sanzioni deboli, ma ricostruiremo una politica di massima pressione”, ha dichiarato. Le trattative internazionali, già in stallo, potrebbero subire un’ulteriore frenata, con Washington intenzionata a rivedere anche la propria posizione all’interno dell’AIEA.

Una nuova fase di confronto: diplomazia ai margini, tensione in crescita


Le tensioni in Medio Oriente restano elevate. L’Iran mantiene un profilo ambiguo, limitando l’accesso agli ispettori dell’AIEA e rifiutando di reinstallare i dispositivi di monitoraggio nei suoi impianti. L’Unione Europea e gli attori regionali come Qatar e Oman hanno finora fallito nel tentativo di mediazione. Trump ha chiarito che il tempo dei compromessi è finito: “L’America è tornata a guidare. E questa volta non chiuderemo gli occhi di fronte alla minaccia iraniana”.

Con il ritorno della linea dura alla Casa Bianca, lo scenario internazionale potrebbe spostarsi rapidamente da una fase di stallo a un nuovo ciclo di scontro, dove diplomazia e deterrenza rischiano di collidere ancora una volta.
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