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Trump minaccia di chiudere i social network: "Mi censurano"

- di: Diego Minuti
 
Trump minaccia di chiudere i social network: 'Mi censurano'
I social network che il presidente americano Trump usa in modo compulsivo, facendone il principale strumento di comunicazione della Casa Bianca, sono sotto la minaccia di interventi drastici di "The Donald" che si è sentito offeso dal fatto che Twitter lo ha censurato perché alcuni suoi messaggi contenevano asserzioni giudicate false. 

A rendere il futuro dei social nebuloso sono state le dichiarazioni dei funzionari della Casa Bianca che hanno annunciato, come imminente, un decreto del presidente. Trump, con il suo solito savoir faire e gentilezza, ieri mattina aveva scritto su Twitter che avrebbe "regolato severamente" o addirittura "chiuso" le piattaforme dei social media se, è stata questa la motivazione, avessero continuato a "mettere a tacere le voci dei conservatori".

Contattato dall'agenzia Reuters, Twitter, bersaglio dell'ira del Presidente, ha rifiutato di commentare la notizia, così come Facebook e Google. Le piattaforme social sono state nel mirino del presidente da quando Twitter ha aggiunto un avvertimento a due dei suoi messaggi, postati martedì, segnalandoli come ''fuorvianti'', ovvero mettendo in dubbio la fondatezza delle cose asserite dal presidente. Una iniziativa, quella di Twitter, che giunge dopo che da più parti la piattaforma era stata criticata per non essere mai intervenuta sul contenuto delle dichiarazioni di leader politici, compreso lo stesso Trump.

A provocare la reazione del social è stato in contenuto di alcuni tweet con i quali il presidente equiparava i voti per posta ad una ''massiccia frode'', affermazioni ritenuto prive di merito.

La reazione di Trump - che usa ed abusa di Twitter - è stata immediata, con una critica al suo mezzo di comunicazione preferito sui social. Tanto che, martedì, ha accusato la compagnia di interferire nelle elezioni e ha minacciato di intervenire per impedirle di attaccare la libertà di parola. E tanto per non restare nel vago, ha detto che i social network sono intervenuti pesantemente e strumentalmente nella campagna presidenziale del 2016-

Abbiamo visto quello che hanno cercato di fare, che è stato un fallimento, nel 2016. Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo in una versione più sofisticata, ha detto.

Ironia della sorte, i social network, in particolare Facebook, sono stati scelti per la campagna di disinformazione della Russia durante la campagna presidenziale degli Stati Uniti del 2016, a beneficio di Donald Trump.

I rapporti hanno anche rivelato che Cambridge Analytica, una società di profilazione psicografica che era stata reclutata dal team di Donald Trump, aveva ottenuto dati di 50 milioni di utenti di Facebook senza autorizzazione o ingannevolmente, per costruire un programma per computer per prevedere e influenzare la scelta degli elettori.

La lotta alla disinformazione è quindi considerata particolarmente cruciale dai social network dai tentativi di manipolazione delle elezioni presidenziali statunitensi e del referendum sulla Brexit nel 2016.

In mattinata, il presidente - sempre su Twitter - ha anche ripreso i suoi attacchi al sistema di voto per posta, che i governatori di diversi Stati vogliono favorire a causa della pandemia di coronavirus. "Non possiamo permettere alle votazioni via posta - ha scritto - di mettere radici nel nostro Paese. Sarebbe facile barare, frodare e rubare voti".

La questione del voto postale è fondamentale per la crociata del presidente Trump. Tuttavia, egli stesso ha votato per posta durante le primarie repubblicane in Florida, tenutesi a marzo. I tweet a cui Twitter ha reagito hanno preso di mira il governatore democratico della California, che ha recentemente annunciato che l'intero voto di novembre si svolgerà per posta.

Secondo i dati della California, la maggior parte degli elettori dello Stato stava già votando per posta. Senza necessariamente arrivare fino in California, diversi governatori - democratici, ma anche repubblicani - intendono consentire agli elettori di votare per posta, alle primarie o alle elezioni generali di novembre a causa dei rischi associati a COVID -19. Negli ultimi giorni, il presidente ha attaccato il Michigan ed il Nevada su questo argomento, peraltro usando proprio Twitter.

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