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Oncologia, esperti e istituzioni a confronto: più diagnosi precoce, innovazione e sostenibilità

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Oncologia, esperti e istituzioni a confronto: più diagnosi precoce, innovazione e sostenibilità

Diagnosi precoce, innovazione terapeutica e sostenibilità. Sono i tre assi portanti attorno ai quali si è sviluppato il confronto tra esperti, clinici e istituzioni nel corso del tavolo “Oncologia nel Lazio. Diagnosi precoce, innovazione terapeutica e sostenibilità: migliorare gli outcome di cura”, promosso nell’ambito del progetto DiCo Sanità. L’incontro, ospitato a Roma, ha riunito rappresentanti della Regione Lazio, medici, farmacisti ospedalieri, ricercatori e associazioni di pazienti, con l’obiettivo di individuare strategie condivise per migliorare i percorsi di cura oncologici.

Oncologia, esperti e istituzioni a confronto: più diagnosi precoce, innovazione e sostenibilità

Il dato di partenza non è marginale: ogni anno nel Lazio si registrano oltre 32 mila nuovi casi di tumore e circa 46 mila ricoveri oncologici, numeri che impongono una riflessione profonda su come rendere più efficace e sostenibile la rete oncologica regionale. In particolare, il tumore della prostata rappresenta oltre il 9% dei casi complessivi, una quota che richiede maggiore attenzione in termini di prevenzione, diagnosi precoce e appropriatezza terapeutica.

Diagnosi precoce e screening: la sfida della tempestività
La prima priorità emersa dal confronto è la necessità di anticipare la diagnosi e potenziare i programmi di screening. Nel Lazio, come in molte altre regioni, la copertura degli screening oncologici rimane disomogenea, con differenze territoriali e tempi di accesso ancora lunghi.

Gli esperti hanno sottolineato come una diagnosi tempestiva rappresenti non solo un vantaggio clinico per il paziente, ma anche un risparmio strutturale per il sistema sanitario, che può intervenire con trattamenti meno invasivi e più mirati. Investire nella diagnostica di precisione e nelle tecnologie di imaging avanzate, è stato ribadito, significa anche contenere i costi a lungo termine.

Innovazione terapeutica: integrare la medicina di precisione
Il secondo pilastro è quello dell’innovazione terapeutica, intesa come capacità di integrare le nuove terapie oncologiche nel contesto clinico in modo appropriato e sostenibile. I rappresentanti del mondo clinico e accademico hanno richiamato l’importanza di una governance condivisa dell’innovazione, che garantisca l’accesso equo ai nuovi farmaci e alle terapie personalizzate.

Le nuove molecole, la medicina di precisione e l’immunoterapia stanno infatti rivoluzionando i protocolli oncologici, ma pongono anche interrogativi sulla sostenibilità economica e organizzativa. Da qui la necessità di definire modelli di valutazione più dinamici, che bilancino efficacia clinica, costi e benefici per i pazienti, promuovendo l’uso razionale delle risorse.

Sostenibilità: un equilibrio tra qualità e risorse
Il tema della sostenibilità ha attraversato tutto il dibattito. Le istituzioni regionali hanno ribadito come il mantenimento della qualità dell’assistenza passi da una migliore organizzazione dei percorsi di cura e da un uso più efficiente delle risorse.

Nel Lazio, la rete oncologica regionale è già in fase di revisione per rendere più integrati i servizi territoriali e ospedalieri, con un maggiore ricorso alla telemedicina, al follow-up digitale e ai centri di prossimità per la gestione dei pazienti cronici.

La sfida è duplice: garantire equità di accesso e al tempo stesso contenere la spesa pubblica, in un contesto di risorse sanitarie limitate. Per questo, la collaborazione tra medici, farmacisti e amministratori è vista come la chiave per coniugare innovazione e sostenibilità.

Le prospettive: una sanità più integrata e orientata agli outcome
Dall’incontro è emerso un consenso diffuso sulla necessità di spostare il focus della sanità dalla prestazione al risultato, misurando gli outcome clinici e la qualità di vita dei pazienti come indicatori fondamentali delle politiche sanitarie.

Le istituzioni hanno confermato l’impegno ad aggiornare i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) e a promuovere il coinvolgimento dei pazienti nei processi decisionali. L’obiettivo è costruire una sanità più partecipata e trasparente, in cui la medicina personalizzata e le tecnologie digitali diventino strumenti di governance, non solo di cura.

La sintesi
L’incontro di Roma rappresenta un momento di sintesi tra competenza clinica e visione istituzionale, in una regione che concentra una parte rilevante della popolazione oncologica italiana.
Il messaggio finale condiviso da tutti i partecipanti è chiaro: diagnosi tempestiva, innovazione terapeutica e sostenibilità non sono obiettivi alternativi, ma complementari.

Solo unendo prevenzione, ricerca e gestione efficiente sarà possibile migliorare gli outcome dei pazienti e garantire la tenuta del sistema sanitario. Una sfida che riguarda il Lazio, ma che riflette l’intero futuro della sanità italiana.

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