"Smart Home 5.0": ricadute dell'installazione di erogatori di acqua di rete negli edifici residenziali

- di: Benedetta Brioschi (Responsabile Scenario Food&Retail&Sustainability, The European House - Ambrosetti)
 
Siamo entrati in una nuova era, nella quale la rapida evoluzione delle tecnologie digitali, quali l’Internet of Things, l’Intelligenza Artificiale e la robotica, possono dare un contributo concreto per gestire e risolvere le molteplici sfide della società moderna: il sovraffollamento dei grandi centri urbani, la congestione del trasporto pubblico e la necessità di sviluppare nuove forme di mobilità sostenibile, l’invecchiamento della popolazione e la gestione più consapevole dei rifiuti e delle risorse scarse, prima fra tutte l’acqua.
È quindi fondamentale ripensare in chiave “Smart” tutti gli elementi che costituiscono le nostre società, per far sì che siano interconnessi e possano dare vita ad una concezione di spazio urbano e sub-urbano reattivo e funzionale, totalmente diversa rispetto al modello tradizionale. È il modello della “Società 5.0”, teorizzato dalla Professoressa Yuko Harayama e testato dal Governo giapponese nell’ambito del “5th Science and Technology Basic Plan”: una società dell’informazione, con al centro il benessere dei suoi cittadini, in grado di integrare i dati, le informazioni e le tecnologie più all’avanguardia per generare valore pubblico sostenibile e condiviso, che includa tutte le fasce della popolazione.

"Smart Home 5.0": ricadute dell'installazione di erogatori di acqua di rete negli edifici residenziali

Per rendere concreta l’attuazione della Società 5.0 occorre partire dai singoli territori e re-immaginare le città in ottica “smart”, ripensando in chiave intelligente tutti gli elementi che insieme costituiscono una città. Le “Smart City” si configurano come ecosistemi cittadini in cui luoghi, persone ed oggetti sono collegati e interconnessi in ogni aspetto della vita quotidiana per creare un sistema totalmente integrato, in grado di incrementare la produttività delle risorse, migliorare l’utilizzo delle energie e innalzare la qualità della vita dei cittadini.
La realizzazione della “Smart City” non può prescindere da quella della “Smart Home”, un sistema integrato a livello orizzontale, caratterizzato dall’interoperabilità di tutti i dispositivi ad esso connessi e dalla capacità di soddisfare i crescenti bisogni di vivibilità e sostenibilità dei cittadini. La “Smart Home 5.0” è quindi il punto di partenza per ripensare l’evoluzione dei sistemi urbani.
Uno degli elementi chiave per l’attuazione della “Smart Home 5.0” è l’efficientamento idrico, che diventerà un aspetto chiave del nuovo paradigma di edificio efficiente e sostenibile.
Muovendo da tali riflessioni, The European House - Ambrosetti ha realizzato lo studio “Smart Home 5.0. Quali ricadute economiche, sociali e ambientali dell’installazione di erogatori di acqua di rete negli edifici residenziali italiani”, promosso da Celli Group.

Gli erogatori di acqua di rete nei condomini rappresentano un pilastro chiave della nuova “Smart Home 5.0”. Gli impianti di erogazione di acqua di rete sono sempre più tecnologici, connessi e orientati a un consumo più sostenibile e responsabile della risorsa acqua, fondamentale in un Paese fortemente idrovoro come l’Italia, al 2° posto in Europa per prelievi di acqua ad uso potabile (153 m3 annui pro-capite, il doppio della media europea) e 1° Paese al mondo per consumi di acqua minerale in bottiglia, con 8 miliardi di bottiglie di plastica consumate ogni anno, di cui solo un terzo riciclabile.
Per valutare le ricadute economiche, sociali e ambientali derivanti dall’installazione di erogatori di acqua di rete nei condomini italiani, lo studio ha fatto leva su un modello econometrico a “geometria variabile”, che stima i benefici economici, sociali e ambientali per singolo individuo, per famiglia, per condominio (con diversi cluster dimensionali, dai piccoli condomini da 5/8 abitazioni ai grandi condomini con più di 16 abitazioni) e a livello di sistema-Paese.
I risultati del modello indicano che installare un erogatore di acqua di rete in tutti i condomini italiani comporterebbe un risparmio annuo di 966 milioni di Euro per il sistema-Paese. Il risparmio è maggiore per i nuclei familiari residenti nei condomini di grandi dimensioni (123 Euro a famiglia all’anno), quasi 9 volte superiore rispetto ai 14 Euro per le famiglie residenti in condomini di piccole dimensioni.

Anche le ricadute sociali sono molto significative. Grazie all’elevato livello di digitalizzazione e innovazione tecnologica degli impianti, per ogni occupato generato da Celli Group se ne generano 2,25 addizionali nell’intera economia e per ogni Euro investito se ne generano altri 1,70 Euro.
Infine, a livello ambientale, installare un erogatore di acqua in ogni condominio italiano comporterebbe la riduzione dei rifiuti in plastica (138.000 tonnellate di plastica in meno in Italia, circa il 7% del totale), la conseguente riduzione del costo di gestione dei rifiuti (con un risparmio di quasi 50 milioni di Euro) e la riduzione dell’impatto ambientale legato al ciclo di vita delle bottiglie di acqua minerale (pari a circa 1 milione di tonnellate di CO2 equivalente evitate, il 3% di tutte le emissioni industriali italiane, con un risparmio economico di 228 milioni di Euro).
Nonostante gli evidenti benefici, permane una quasi totale assenza a livello europeo e nazionale di fondi per favorire interventi di efficientamento idrico degli edifici. Allo stesso modo, a livello regionale e comunale, non esiste ancora un’attenzione rilevante sul tema.

La riconversione delle nostre città e del parco immobiliare italiano in ottica smart deve essere una delle priorità dei prossimi anni e non può prescindere da una corretta valorizzazione della risorsa acqua. Questo deve essere una priorità in un Paese in cui un quinto del patrimonio immobiliare ha più di 75 anni e più della metà oltre 40 anni e gli immobili rappresentano la prima voce di investimento delle famiglie italiane. Occorre fare presto.
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