Francia, la strategia che azzera l’overtourism: sostenibile e smart

Un’epica strategia per sfidare l’overtourism

La Francia, destinazione più ambita al mondo con oltre 100 milioni di visitatori nel 2024, è quasi immune alle proteste contro il turismo di massa — un dato sorprendente rispetto a Spagna, Italia, Portogallo o Grecia, dove le tensioni locali crescono. Dietro questa apparente tranquillità si cela una strategia incisiva e pluridecennale, sostenuta da infrastrutture solide, marketing territoriale intelligente e ingenti investimenti.

Destination france: visione e milioni per il turismo ecologico

Nel 2021 l’agenzia Atout France ha lanciato il piano decennale “Destination France” con un impegno di 1,9 miliardi di euro per trasformare il turismo verso formule ecologiche, responsabili e inclusive. Il ministro Jean-Baptiste Lemoyne ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è allungare le permanenze, facilitare gli spostamenti e posizionare la Francia come leader mondiale del turismo sostenibile e di qualità”.

Infrastrutture verdi: binari e treni al posto dei voli

Tra le misure chiave, la promozione del treno sulle tratte brevi è una pietra miliare. Studi del gennaio 2025 mostrano che i viaggi in TGV hanno impatti ambientali nettamente inferiori rispetto agli aerei. Il treno diventa ancora più performante quando si vietano i voli a corto raggio e si aumenta l’occupazione dei convogli.

Distribuzione geografica e stagionale del turismo

La Francia incentiva le visite nelle medie città e nei borghi meno noti, dalla Loira all’Alsazia, dalla Bretagna alla Provenza, grazie a campagne che valorizzano il mosaico territoriale. Si punta anche alla destagionalizzazione per ridurre i picchi estivi e attrarre visitatori durante tutto l’anno.

Controlli mirati sui flussi in siti fragili

Sull’isola di Bréhat è stato introdotto un tetto di 4.700 accessi giornalieri nei periodi di maggiore affluenza, migliorando la vivibilità pur con cautela sugli effetti economici.

A Cannes, dal 2026, le navi da crociera con oltre 5.000 persone subiranno un taglio del 48%. Sarà imposto un limite di 6.000 sbarchi al giorno e, entro il 2030, sarà vietato l’attracco a navi con più di 1.300 passeggeri.

Parigi e Montmartre: tendenze confortanti ma attenzione ai rincari

Nonostante Parigi registri oltre 418.000 notti da turisti per km², non si segnalano proteste di rilievo. L’aumento delle prenotazioni a inizio 2025 (+20% rispetto a gennaio 2024) preoccupa però il 18° arrondissement, dove si teme lo spopolamento dei residenti a causa degli affitti turistici.

Un bilancio brillante ma non privo di rischi

Il modello francese si fonda su:

1. Finanziamenti strategici mirati;
2. Ferrovie rapide e rispettose dell’ambiente;
3. Turismo connesso al territorio;
4. Regolamentazione selettiva e flessibile.

Le Olimpiadi 2024 e la pressione su quartieri come Montmartre hanno messo alla prova il sistema: servirà vigilanza continua, soprattutto sugli affitti brevi e sulla coerenza delle infrastrutture nei centri urbani.

Quello francese è un modello che non si limita a contrastare l’overtourism

La Francia ha impostato un modello che non si limita a contrastare l’overtourism, ma lo riporta in equilibrio con visione, coerenza e infrastrutture. Dimostra che il turismo di massa può convivere con la vivibilità dei luoghi, se supportato da pianificazione, investimenti e regolamentazione. Un paradigma prezioso per ogni nazione che cerchi un turismo armonioso e duraturo.